Pagina 0 | Sardegna, dondolare su acque da favola

Scivolare silenziosamente frangendo le onde, sospesi tra montagne e mare, accarezzando la costa orientale e occidentale della Sardegna. È l’esperienza da sogno che diventa realtà per gli amanti del kayak e della canoa, che potranno finalmente regalarsi pagaiate in sicurezza in posti meravigliosi, grazie alla ricca offerta di itinerari in grado di appagare i desideri di scoperta.

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Zona Nord-Est

La proposta della zona nord-est è da mozzare il fiato per le bellezze che sarà possibile visitare ridiscendendo dall’arcipelago di La Maddalena all’isola di Tavolara, fino ad Orosei. La prima frazione di questo percorso ad anello ha come protagonista la costa di Palau e prevede la tratta Porto Pozzo La Maddalena, nel corso della quale seguendo il profilo del capo di Punta delle Vacche, la cui piccola spiaggia fuori stagione è un vero paradiso, si in- contra lo spot per gli appassionati di windsurf e kite dell’Isuledda.

Doppiato capo Don Diego, appare l’isolata e sabbiosa Cala Trana. Con un ultimo sforzo si raggiunge il Faro di Punta Sardegna, punto panoramico da cui si dominano le Bocche di Bonifacio e la Costa Smeralda, di fronte al quale, a meno di due miglia, c’è l’isola di La Maddalena. Proseguendo lungo la costa per un altro miglio si arriva al paese di La Maddalena. Nella seconda frazione, da La Maddalena a Santa Maria, si lascia il paese tornando verso Punta Tegge, prima di risalire l’isola, con la possibilità di visitare l’insenatura granitica di Cala Francese e la sua cava abbandonata, fino a Punta Testiccioli, dalla quale, virando verso ovest, ci si dirige verso l’isola di Spargi, dove si incontrano diverse cale, una più bella dell’altra, da Cala Granara a Cala Soraya, alla riparata Cala Corsara

La terza e ultima frazione dell’itinerario porta dall’isola di Santa Maria a Palau. Una volta ripartiti ci si dirige verso sud-est in direzione di Punta Marginetto di La Maddalena per poi costeggiare la parte nord dell’isola e attraversare il breve tratto di mare che la separa da Caprera, dove si doppia Punta Crucitta e si giunge a Cala Candeo, comodo e riparato approdo. Proseguendo verso sud, si doppia Punta Coticcio per raggiungere l’omonima cala dalle acque azzurro intenso. Senza cambia- re rotta, dopo circa due miglia e mezzo si tocca il sud dell’isola di Caprera, con la Spiaggia I Due Mari, che si attraversa a piedi per puntare verso Capo d’Orso, distante solo un miglio, pagaiando sotto la mitologica scultura naturale, vero e proprio monumento simbolo di Palau, cui si arriva con le ultime tre miglia. Per chi ama profondamente il mare, l’itinerario per Tavolara è l’ideale: pagaiare in un’area marina protetta regala una straordinaria varietà di scenari con peculiarità geologiche e ambientali uniche, che spaziano dai graniti al calcare, dalla costa frastagliata ai maestosi faraglioni.

Da ammirare Cala Brandinchi, una delle spiagge più incantevoli della Sardegna, prima di doppiare Capo Coda Cavallo, meta di appassionati di snorkeling e immersioni. Da non perdere, lungo il tragitto, Isolotto Rosso, Cala Finanza, selvaggia e attorniata da macchia mediterranea, con sabbia dorata e un mare smeraldo, e Punta La Greca, che regala una vista perfetta su Tavolara.
Consigliato a chi desidera una full immersion nella natura, l’itinerario del Golfo di Orosei con- sente di ammirare paesaggi di rara bellezza. Il percorso Cala Gonone-Cala Sisine comprende la visita al simbolo della Sardegna orientale, Cala Luna, una spiaggia dalla bellezza selvaggia e incontaminata, per arrivare a Cala Sisine, con i suoi abbaglianti chicchi di calcare e la laguna alle spalle.
Il viaggio a Oriente nel Golfo di Orosei si conclude con l’itinerario lungo tutta la costa di Bau- nei, da Porto Porru ‘e Campu a Santa Maria Navarrese, passando prima per Campo Monte Santo e la sua costa, caratterizzata da insenature che pene- trano per decine di metri nelle pareti di calcare, e poi per Pedra Longa, che si erge sul mare fino a 128 metri, ma che in realtà è solamente un ‘pezzo di montagna’, staccatosi chissà quando dalla falesia circostante.

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Zona Sud-Ovest

Spostiamoci adesso a sud-ovest, nella costa iglesiente, dove, lungo il percorso da Funtanamare a Cala Domestica, è possibile ammirare l’imponente architettura della Laveria Lamarmora, alle cui spalle si estende la miniera di Nebida, parzialmente visibile dalla costa. Oltre le faesie calcaree, tenendo lo Scoglio di Pan di Zucchero a vista, si passa la particolarissima porta d’imbarco del sito minerario di Porto Flavia, a picco sul mare, che regala atmosfere da “Signo- re degli Anelli”.
Altra meta occidentale dagli itinerari accattivanti è l’Arcipelago del Sulcis. Le isole sulcitane sono infatti accomunate da caratteristiche ambientali affascinanti. La circumnavigazione delle due maggiori isole dell’arcipelago, l’isola di Sant’Antioco e l’isola di San Pietro, prevede due itinerari ambiziosi e appaganti. Il periplo di Sant’Antioco si effettua in due tappe, tra Marina di Sant’Antioco e Cala Sapone, come quello dell’isola di San Pietro, da Carloforte a Cala Fico e ritorno. In quest’ultimo itinerario, la prima opzione prevede una pagaiata tra le suggestive spiagge Girin, Punta Nera, Guidi, sino a La Bobba e a Punta Le Colonne, con i suoi faraglioni che spuntano dal mare.

Procedendo verso nord, lungo la costa frastagliata si scopre la bella spiaggia de La Caletta, l’ultima prima delle imponenti scogliere che conducono fino al punto più occidentale della Sardegna, il faro di Capo Sandalo, dopo il quale è possibile trovare riparo nell’insenatura rocciosa di Cala Fico. L’opzione che prevede il percorso al contrario è più impegnativa, con una pagaiata esposta ai venti di maestrale e una scogliera alta ed estremamente frastagliata che non offre molti punti di approdo. Uno di questi, Cala Vinagra, si trova a poca distanza dalle Piscine Naturali di Nasca, il cui verde intenso risalta particolarmente sulle scure rocce vulcaniche.

Procedendo verso nord-est, lungo la scogliera di Punta delle Oche, si giunge al fiordo di Cala Lunga, per poi doppiare le antiche tonnare virando verso sud seguendo il placido litorale della costa fino al porto di Carloforte. Scendiamo adesso a Capo Teulada, nell’estremo sud-ovest dell’isola. Un primo itinerario porta da Cala Cipolla a Porto Tramatzu e prevede subito il doppiaggio di Capo Spartivento, con il suo bel faro trasformato in un boutique hotel di char- me. Quindi, la costa granitica si interrompe per lasciare la scena all’iconica Tuerredda, una tra le spiagge più belle e famo- se dell’isola, con la sua sabbia bianchissima e il mare azzurro.

Proseguendo verso ovest lungo la costa, da non perdere anche la spiaggia di Piscinnì, dominata dall’omonima torre spagnola. Infine l’approdo al piccolo Porto Budello, che guarda verso Porto Tramatzu, di fronte a Isola Rossa.
Un ultimo itinerario riparte da Porto Tramatzu per arrivare a Porto Pino, passando per Capo Teulada. Da precisare però che ci si trova in un’area militare, e da qui in poi non è possibile sbarcare. Lungo questo percorso si toccano diverse cale, alcune delle quali di notevole bellezza, come Porto Scudo, dalla sabbia bianca e finissima, e Cala Zafferano, un angolo di Paradiso, con il mare che si confonde con il cielo e la sabbia bianca con riflessi di colore rosa. Proseguendo verso sud, si arriva a metà percorso, doppiando la piccola penisola di Capo Teulada, con la sua vista spettacolare dalla punta del promontorio e le pareti a picco sul mare, prima di risalire la costa, da Cala Aligusta a Cala Piombo, fino alle candide Dune di Porto Pino, colli- ne sabbiose circondate da gigli di mare e ginepri.

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