Casamonti: "Imperativo Stadi, da riqualificare e tenere dentro alle città"

Il Professor Casamonti al Festival della Serie A a Parma fa l'analisi della terza età degli stadi italiani
Casamonti: "Imperativo Stadi, da riqualificare e tenere dentro alle città"

L'architetto Marco Casamonti interviene sulla necessità di risparmiare suolo, invitando a tenere gli stadi dentro le città, rigenerando i vecchi impianti. Dal Festival della Serie A Casamonti nel panel dal titolo "Stadi italiani: ultima chiamata?" esordisce con l'imperativo della compatibilità ambientale e economica degli stadi, dichiarando: "prima di pensare di consumare nuovo suolo (uno stadio consuma dai 7 agli 8 ai 10 ettari, oltre allo stadio ci sono le infrastrutture connesse, le strade, i parcheggi, i servizi, dobbiamo tener presente che il suolo è una risorsa non rigenerabile. Quindi prima di pensare di costruirne uno ex novo dobbiamo usare tutte le nostre energie per riqualificare quello già esistente - prosegue l'architetto -  benché ci siano tener presente la necessità di compatibilità ambientale e quella economica. Costruendo uno stadio fuori dal centro urbano, lo si adopra al massimo per 20 o 30 partite all'anno. Invece lasciando gli stadi dove sono, nei centri abitati, dentro la città, si potranno avere negozi, caffè, alberghi, luoghi di conferenza, palestre: lo stadio diventa un'occasione di rigenerazione e riqualificazione urbana. Rigenerare è un imperativo".

Alla domanda su quali siano le condizioni dei nostri stadi l'architetto ha risposto: "in Italia dopo 65-67 anni si va in pensione. Non si capisce perché i nostri stadi che hanno un'età media di 68 anni debbano continuare "a lavorare" senza essere manutenuti, nè riqualificati o ricostruiti. E comunque non sono più adatti per due motivi.  Primo perché il modello degli stadi di 70-80 anni fa era un modello polisportivo, cioè pista di atletica e arena intorno. Questo non è più compatibile con lo spettacolo del calcio (da 180-150metri di distanza la palla è percepita a dimensione di 1mm, e quindi in uno stadio dove non vedi il gol, è come essere a teatro e non vedere gli attori. E poi oggi non sono più fruibili stadi senza copertura"

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