Cesare Cremonini cantautore, musicista, performer tra i più coinvolgenti del panorama nazionale. Epperó a quanto pare anche un po’… allenatore. A maggior ragione ora che inizia il suo tour negli stadi.
Appassionato e coinvolgente, emozionato, quando ricorda il percorso solista che - dopo gli inizi con i Lunapop - lo ha portato dalle piazze ai palazzetti dello sport sino ai mega impianti da 60, 70, 80.000 spettatori. Questa sera - dopo la data zero a Lignano Sabbia d'oro - si comincia ufficialmente niente meno che San Siro, il tempio del calcio italiano. La Scala. Poi l'Olimpico di Torino, l'Euganeo di Padova, il Franchi di Firenze, l'Arena della Vittoria di Bari e l'Olimpico di Roma prima del gran finale all'Autodromo di Imola.
Adrenalina alle stelle: «La fase della creazione è finita e inizia ora la più bella, quella dell'incontro con il pubblico.Abbiamo lavorato per mesi ad alta intensità e finalmente riapriamo le danze con uno spettacolo impegnativo e che mi ha fatto crescere.Il pubblico sa che in ogni concerto mi metto in gioco.La mia idea è quella di portare dentro gli stadi italiani un progetto artistico che aggiunga qualcosa allo stereotipo, per quanto meraviglioso, del grande abbraccio con pubblico. La sfida è quella di rendere lo stadio sempre più un luogo artistico e musicale. San Siro, in particolare, è una struttura artistica e il linguaggio musicale deve esserne valorizzante».
Al momento di annunciare la... squadra che lo accompagna, eccolo indossare i panni del tecnico: «Un gruppo fatto di grandi musicisti. Qualcuno mi accompagna da tempo, altri suono nuovi. Sono potenti, sono eccezionali ma hanno anche degli ego importanti... Come fai a gestire così tante personalità? Devo mettermi una foto di Ancelotti sul comodino...».
Fabio Riva