Crociato anteriore, si interviene così

SALUTE&SPORT Con il dottor Tencone. Ci sono diverse tecniche chirurgiche per ricostruire l’LCA. Una scelta da compiere alla base: con quale parte del corpo ricostruisco il legamento?

Le tecniche chirurgiche per ricostruire il legamento crociato anteriore del ginocchio sono molte, ma tutte necessitano di una prima scelta: con quale parte del corpo ricostruisco il legamento rotto? In effetti esiste anche l’opzione che il trapianto venga eseguito con materiale tendineo proveniente da donatore, ma nella maggior parte dei casi l’innesto, cioè “il pezzo di ricambio” è una parte di tendine che il chirurgo preleva dalla zona esterna del nostro ginocchio per sostituirlo al legamento crociato ormai danneggiato.

Pertanto la domanda che ci sentiamo fare dagli sportivi più informati è: con quale tendine mi ricostruiscono il legamento? Quale è il migliore per tornare a fare sport come prima e non farmi più male? Non esiste il migliore, anche perché se la scienza avesse definito che ce n’è uno meglio degli altri tutti i chirurghi utilizzerebbero la stessa tecnica. Sostanzialmente oggi vengono prelevati 3 differenti tipi di innesto.

Il primo e più storico innesto usato è la parte centrale del tendine rotuleo (punto 1 nella figura), ma può essere utilizzato solo se l’atleta non ne ha mai sofferto in precedenza. Il secondo e utilizzatissimo innesto (punto 2 della figura) è prelevato da due piccoli tendini situati nella parte mediale del ginocchio (quella verso l’altro il ginocchio), si chiamano gracile e semitendinoso e vengono spesso preferiti in alcuni tipi di sport. Negli ultimi anni ha preso sempre più piede l’utilizzo di un terzo tipo di innesto: il tendine quadricipitale, cioè il tendine subito sopra la rotula (punto 3 della figura). Si tratta di un tendine molto robusto, ma con qualche possibile problema sul recupero completo del muscolo quadricipite in fase riabilitativa.

Durante l’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore viene quindi prelevato “il pezzo di ricambio” e, attraverso alcuni tunnel che vengono praticati nell’osso, posizionato e fissato al posto del legamento rotto. Il nuovo “neolegamento” garantirà però solo in parte la tenuta del ginocchio durante l’attività sportiva: saranno necessari il completo recupero della muscolatura, della coordinazione, del progressivo gesto sportivo ed infine anche la correzione di eventuali movimenti sbagliati che hanno determinato l’infortunio; solo allora l’atleta potrà tornare in sicurezza a fare lo sport amato e a divertirsi in sicurezza.

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