Una valle con il ciclismo nel suo dna. La Valchiusella esce dall'ombra e rivendica il suo legame forte con la bicicletta grazie ad un libro che ne racconta le strade, i trofei e gli uomini. Lo ha scritto Paolo Ghiggio che torna in libreria ad un anno di distanza da “Coppi, storia di uno scheletro fragile”. S'intitola “Valle del manubrio” ed è edito da Hever. Il racconto è una lunga pedalata tra trofei promossi dall'Olivetti, esplosioni di giovani promesse e storie di uomini. Svetta quella del grande Riccardo Filippi. Una giovinezza spesa all'insegna del talento e suggellata dal successo ai Mondiali di Lugano nel 1953 tra i dilettanti. Tra i professionisti la vittoria andò a Fausto Coppi. Fu l'inizio di un grande rapporto che portò i due ad aggiudicarsi tre Trofei Baracchi. Poteva essere la rampa di lancio di una carriera travolgente, sotto l'ala del campionissimo, per poi raccoglierne il testimone. Ma un giorno Filippi disse basta e scelse il lavoro in Olivetti. Una scelta vissuta con il riserbo che è tipico del Canavese e che resta un nodo insoluto. Con Filippi ci sono altri protagonisti: Domenico Glaudo il giramondo, Denis Bove che partì in bicicletta e finì nella Legione Straniera. E molti altri. Il libro è corredato da un ampio supporto fotografico che ci restituisce il tempo delle storie e una valle stretta tra la montagna e il cielo. Per chi volesse dialogare con l'autore l'occasione sarà la presentazione del libro, tra una settimana alla Società Canottieri Sirio. L'appuntamento è per il 12 giugno alle ore 18.30 sulle sponde del Lago Sirio. Tra gli ospiti della serata il campione Franco Balmamion, vincitore di due Giri d'Italia, e memoria storia del ciclismo in Piemonte. Chi volesse partecipare deve prenotarsi all'indirizzo email iniziative@canottierisirio.it.