Pubalgia, è una vera sfida

SALUTE&SPORT Con il dottor Tencone. Difficile da capire, da diagnosticare e da curare: infortunio comune negli sport multidirezionali

«La pubalgia è un problema comune negli atleti, soprattutto nel calcio e nell’hockey su ghiaccio, ed in genere in tutti quegli sport multidirezionali che prevedono il calciare, il pattinare e i cambi di direzione ad alta intensità. E’ una tipologia di infortunio sportivo che colpisce soprattutto i maschi, ed è molto delicata nei giovani atleti perché è spesso legata alla non completa maturità ossea (il pube è l’ultima parte dello scheletro umano a maturare). Per noi medici dello sport la pubalgia è sempre una seria sfida clinica perché è difficile da capire, da diagnosticare e da curare.

CAPIRE La pubalgia è difficile da capire perché la terminologia che si usa per descriverla non è mai chiara: un serio studio scientifico di pochi anni fa ha dimostrato che esistono almeno 33 diversi termini usati per descrivere la pubalgia. Solo nel recente 2014 a Doha, in Qatar, il primo congresso mondiale sul dolore pubico nello sport (groin pain) ha messo ordine alla confusione terminologica e adesso la definizione è chiara.

DIAGNOSTICARE La pubalgia è difficile da diagnosticare perché sono molte le zone ossee, tendinee e muscolari che possono essere coinvolte, ed inoltre non bisogna mai dimenticare la possibilità che il dolore origini da organi interni, addominali o pelvici, mimando un problema solo apparentemente muscolo-scheletrico. 

LE CAUSE La pubalgia sportiva “vera e propria” è una patologia che provoca dolore nella zona peri-pubica e che può principalmente avere 4 cause: 1) dolore che origina dai muscoli adduttori della coscia che si inseriscono sul pube; 2) dolore che origina dal muscolo ileopsoas, un muscolo profondo più laterale rispetto al pube; 3) dolore che origina dall’inguine, in particolare nella zona del canale inguinale; 4) dolore che origina proprio nella zona centrale dell’osso pubico.

LA VISITA La visita medica è lo strumento fondamentale e più utile per fare la diagnosi, e deve essere eseguito molto attentamente utilizzando test di provocazione del dolore, valutazione dei movimenti articolari e della forza muscolare e ascoltando attentamente il racconto dell’atleta; frequentemente è necessario effettuare anche esami strumentali come l’ecografia, la radiografia o la risonanza magnetica per approfondire la complessità dei differenti quadri clinici. Tanto per complicare ancor più la difficoltà della diagnosi di pubalgia è necessario sapere che anche le patologie dell’anca possono causare dolori nella zona pubica, e pertanto è fondamentale una attenta valutazione dell’articolazione coxo-femorale».

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