Pioli, ultimo ballo al Milan: tra i candidati anche un italiano all’estero

La situazione è precipitata nelle ultime quattro partite e ha costretto il club ad accelerare nella scelta di un sostituto
MILANO - Avanti. Fino al 26 maggio, però. Poi le parti si sederanno al tavolo e si saluteranno, possibilmente nel modo meno traumatico possibile. La storia di Stefano Pioli al Milan è terminata, precisamente la notte del 18 aprile, quando la squadra rossonera è stata eliminata dai quarti di Europa League dopo due sconfitte contro la Roma. Lì si è capito che per Pioli non c’era più un domani in rossonero.

Milan: "Contatti per Ceballos"

Poi è arrivato il sesto ko nel derby, ma è stato solo un ulteriore motivo di conferma dell’addio perché la società, che avrebbe voluto continuare con l’allenatore emiliano per almeno un’altra annata, come da contratto fino al 30 giugno 2025, ha capito che non c’erano più le condizioni, anche ambientali, per proseguire insieme.
Pioli andrà via e i dirigenti milanisti - Furlani, Moncada, D’Ottavio e soprattutto Ibrahimovic - dovranno trovare l’allenatore giusto da sottoporre a Gerry Cardinale per la nuova stagione del Milan che dovrà pure individuare le pedine giuste sul mercato: dalla punta al difensore centrale, passando per un centrocampista difensivo, anche se ieri "As" parlava di contatti col Real per Dani Ceballos.
Al momento ci sono tante opzioni, forse troppe. D’altra parte, come detto, il club sperava di andare avanti con Pioli e prendersi un periodo di tempo maggiore per studiare il profilo giusto per l’estate 2025. La situazione precipitata nelle ultime quattro partite, ha portato però il club a modificare i piani e adesso i vari nomi valutati nei mesi scorsi o proposti da agenti e intermediari, devono portare a una scelta definitiva.

Scaroni: "Stagione buona"

Come detto, però, fino al 26 maggio, giorno dell’ultima giornata di campionato, il Milan andrà avanti con Pioli. Lo ha spiegato l’ad Furlani lunedì notte dopo il ko nel derby ("l’allenatore del Milan è Stefano Pioli, confermo questa cosa, siamo concentrati sul finire bene la stagione"), lo ha ribadito a suo modo Paolo Scaroni ieri. Parole, quelle del presidente rossonero, rilasciate a margine dell’evento de “Il Foglio Sportivo” a San Siro e che lasciano trasparire come la fiducia tecnica in Pioli, sempre sbandierata ai quattro venti dai vertici milanisti, sia ormai scemata.
La stima rimane, forte, ma non ci sarà un domani: "Se posso confermare che Pioli non sarà l'allenatore del Milan la prossima stagione? No, non ve lo confermo - ha spiegato Scaroni - Il nostro allenatore è Pioli, in questo momento e fino alla fine della stagione sarà lui. Conto che ci faccia vincere le partite che vogliamo vincere per garantirci il secondo posto. Poi a fine stagione Pioli e la dirigenza faranno le valutazioni per il futuro. Vorrei evitare questo tema fino a fine stagione".
Scaroni non ha voluto quindi approfondire, anche se dalle sue parole sul derby si capisce lo stato d’animo del club, che poi è lo stesso dell’ambiente intero: "A San Siro l’altro lunedì sera è stata una giornata pesante, difficile. Ci piacerebbe ogni tanto vincere con l’Inter, abbiamo perso troppe partite di fila - ha aggiunto il presidente -. Ma la stagione, che considero buona, magari non ottima, non si è ancora conclusa: dobbiamo lottare per difendere il secondo posto". 

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Ora la Juventus 

Attualmente la squadra rossonera ha 5 punti di vantaggio sulla Juve, ma sabato il Diavolo, con tante assenze in difesa - squalificati Calabria, Tomori e Theo Hernandez; infortunati Kalulu e Kjaer - e col morale a terra, sarà proprio ospite a Torino dei bianconeri. Per caricare la squadra, cercare di ricompattare i ranghi in vista delle ultime cinque giornate, ieri Ibrahimovic e Moncada hanno raggiunto Pioli e il gruppo a Milanello.
I due hanno esortato i giocatori a non mollare, a rimanere uniti per uscire insieme da questo momento negativo, per evitare di cadere nella quarta sconfitta nelle ultime cinque gare (e non che il 3-3 col Sassuolo sia stato un risultato positivo, anzi) e puntare a mantenere la piazza d’onore, comunque a suo modo importante per una questione economica.  

I nomi per il post Pioli: sale Van Bommel

Nel frattempo, continuerà la ricerca dell'allenatore giusto. Come raccontiamo da giorni, il preferito dei tifosi rimane Antonio Conte, ma non ci sono indicazioni che facciano pensare a un cambio di strategia da parte del club che non considera - al momento - un'opzione l'ex allenatore di Juventus e Inter. Ci sono nomi che di giorno in giorno scendono, come Lopetegui, Fonseca, Galtier e Gallardo (tutti in stand-by); o salgono, come Sergio Conceicao, Rose e Van Bommel (l'olandese è un vecchio amico di Ibra).
Il club rossonero rimane sintetizzato su profili principalmente stranieri, possibilmente giovani o con "idee giovani", per questo non va scartato un profilo come l'italiano Farioli - che lavora al Nizza -, già valutato in inverno, quando il preferito era Thiago Motta, oggi però più in orbita Juventus. Sfumato Emery, che ha rinnovato con l'Aston Villa, è uscito rapidamente dai radar Xavi; mentre De Zerbi, che ovviamente piace, preferirebbe rimanere in Premier e ha una clausola da 15 milioni per essere liberato dal Brighton.

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MILANO - Avanti. Fino al 26 maggio, però. Poi le parti si sederanno al tavolo e si saluteranno, possibilmente nel modo meno traumatico possibile. La storia di Stefano Pioli al Milan è terminata, precisamente la notte del 18 aprile, quando la squadra rossonera è stata eliminata dai quarti di Europa League dopo due sconfitte contro la Roma. Lì si è capito che per Pioli non c’era più un domani in rossonero.

Milan: "Contatti per Ceballos"

Poi è arrivato il sesto ko nel derby, ma è stato solo un ulteriore motivo di conferma dell’addio perché la società, che avrebbe voluto continuare con l’allenatore emiliano per almeno un’altra annata, come da contratto fino al 30 giugno 2025, ha capito che non c’erano più le condizioni, anche ambientali, per proseguire insieme.
Pioli andrà via e i dirigenti milanisti - Furlani, Moncada, D’Ottavio e soprattutto Ibrahimovic - dovranno trovare l’allenatore giusto da sottoporre a Gerry Cardinale per la nuova stagione del Milan che dovrà pure individuare le pedine giuste sul mercato: dalla punta al difensore centrale, passando per un centrocampista difensivo, anche se ieri "As" parlava di contatti col Real per Dani Ceballos.
Al momento ci sono tante opzioni, forse troppe. D’altra parte, come detto, il club sperava di andare avanti con Pioli e prendersi un periodo di tempo maggiore per studiare il profilo giusto per l’estate 2025. La situazione precipitata nelle ultime quattro partite, ha portato però il club a modificare i piani e adesso i vari nomi valutati nei mesi scorsi o proposti da agenti e intermediari, devono portare a una scelta definitiva.

Scaroni: "Stagione buona"

Come detto, però, fino al 26 maggio, giorno dell’ultima giornata di campionato, il Milan andrà avanti con Pioli. Lo ha spiegato l’ad Furlani lunedì notte dopo il ko nel derby ("l’allenatore del Milan è Stefano Pioli, confermo questa cosa, siamo concentrati sul finire bene la stagione"), lo ha ribadito a suo modo Paolo Scaroni ieri. Parole, quelle del presidente rossonero, rilasciate a margine dell’evento de “Il Foglio Sportivo” a San Siro e che lasciano trasparire come la fiducia tecnica in Pioli, sempre sbandierata ai quattro venti dai vertici milanisti, sia ormai scemata.
La stima rimane, forte, ma non ci sarà un domani: "Se posso confermare che Pioli non sarà l'allenatore del Milan la prossima stagione? No, non ve lo confermo - ha spiegato Scaroni - Il nostro allenatore è Pioli, in questo momento e fino alla fine della stagione sarà lui. Conto che ci faccia vincere le partite che vogliamo vincere per garantirci il secondo posto. Poi a fine stagione Pioli e la dirigenza faranno le valutazioni per il futuro. Vorrei evitare questo tema fino a fine stagione".
Scaroni non ha voluto quindi approfondire, anche se dalle sue parole sul derby si capisce lo stato d’animo del club, che poi è lo stesso dell’ambiente intero: "A San Siro l’altro lunedì sera è stata una giornata pesante, difficile. Ci piacerebbe ogni tanto vincere con l’Inter, abbiamo perso troppe partite di fila - ha aggiunto il presidente -. Ma la stagione, che considero buona, magari non ottima, non si è ancora conclusa: dobbiamo lottare per difendere il secondo posto". 

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