Debiti nel calcio, la mossa shock del Governo che scavalca Covisoc e Figc

“Agenzia con parere vincolante”: l’idea è creare un organismo ministeriale che valuti se una società può iscriversi al campionato o meno. Gravina convoca riunione d’urgenza per lunedi

MILANO - Un attacco all’autonomia dello sport professionistico italiano. Una riforma in linea con quello che avviene da un decennio in Spagna e sta per ripetersi in Gran Bretagna. Sono le due opposte visioni della bozza di testo legislativo, elaborata dal ministero dello Sport, che prevede l’istituzione di una nuova 'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche'. Sarà incardinata presso il dicastero guidato da Andrea Abodi, ex presidente della Lega B e del Credito Sportivo, anche se avrà potestà regolamentare autonoma, come accade per le altre authority indipendenti pubbliche.

Il controllo del Governo e le tensioni con Gravina

La bozza sarà esaminata nel prossimo Consiglio dei ministri insieme ad altre misure di un decreto interamente dedicato allo sport. Verrebbe così esautorata la Covisoc, la Commissione di vigilanza della Figc. Interessata anche la Comtec della Federazione italiana pallacanestro, l’unico altro sport di squadra professionistico in Italia. Secondo il ministero, l’Agenzia rientra nella stessa logica seguita da tempo in Spagna. E viene sottolineato che anche la Premier League è sempre più monitorata dal governo britannico. L’ultima parola sull’iscrizione di una squadra spetterà al Consiglio federale, visto che l’Agenzia esprimerà il suo parere sui paletti economici, ma non dirà nulla sui requisiti infrastrutturali (ma è evidente che sono soprattutto i primi a pesare).

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I retroscena e Lotito-Gravina

I critici, però, riconducono questa mossa governativa al clima politico che si è creato nella maggioranza di centro-destra nei confronti del presidente Figc Gabriele Gravina. Nelle ultime settimane ha tenuto banco il dibattito presso la Commissione cultura e sport del Senato, che si è spesso trasformato in una discussione contro Gravina. Ad animare queste audizioni è stato il proprietario della Lazio e senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, acerrimo nemico del presidente federale. Ma anche gli altri due partiti di governo – Fratelli d’Italia, al quale appartiene Abodi, e la Lega – non sono teneri verso Gravina.

Come funzionerà la nuova Agenzia

Senza dimenticare che il leghista Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dell’Economia, nel 2019 è stato tra i promotori di Sport e Salute, che ha spostato molti poteri dal Coni al governo. La nuova Agenzia potrà avere al massimo 30 dipendenti. Deciderà un collegio formato da un presidente e altri due componenti, scelti dal governo per una durata di quattro anni (l’incarico è incompatibile con ruoli presso Coni, Federazioni e Leghe sportive, anche per un biennio dopo la cessazione del mandato). I costi di funzionamento saranno di 2,5 milioni all’anno, pagati dai club professionistici. Ora potrebbero farsi sentire Cio, Fifa e Uefa, che tutelano i principi di autonomia dello sport dalla politica.

E c’è perplessità sull’armonizzazione di questa agenzia con l’ordinamento complessivo delle Federazioni. C'è curiosità anche sul sistema dei ricorsi, a maggior ragione per la coesistenza di valutazioni tra Agenzia e Consiglio Federale: si profila un doppio binario tra giustizia Figc e Tar (non semplice da gestire). Sarà uno dei temi al centro della riunione convocata da Gravina domani a Roma con tutte le componenti federali: Lega Serie A, Lega B, Lega Pro, Lnd, calciatori, allenatori e arbitri. La volontà non è quella di fare le barricate, ma di approfondire la novità soprattutto dal punto di vista giuridico.

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Tra Governo e Gravina è scontro aperto

"La bozza con l'articolo di legge che prevede la creazione dell'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche non verrà riscritta. Ci saranno solo modifiche fisiologiche ma la sostanza non cambierà". Lo spiegano all'ANSA fonti del Ministero per lo Sport, che sottolineano, anche alla luce delle polemiche di ambienti del calcio delle ultime ore, che "il presidente della Figc, Gravina, era al corrente da tempo del lavoro svolto sull'ideazione di tale Agenzia".

La replica di Gravina

"Non ho mai sentito parlare del progetto di istituire un'Agenzia di controllo sui bilanci delle società professionistiche prima di venerdì scorso. Mesi fa il ministro Abodi mi ha solo accennato di una sua idea di rivedere i criteri di nomina dei componenti della Covisoc, chi dice altre cose afferma il falso". Gabriele Gravina replica così in una dichiarazione all'ANSA alle fonti del minisero delllo Sport. "Mi rammarica - aggiunge il N.1 Figc - dover smentire una fonte non meglio identificata, io ci metto la faccia, nome e cognome, per rispetto della trasparenza e di tutti gli interlocutori dello sport e del calcio italiano".

Abodi ribadisce: L'agenzia si fa e sarà autonoma

Il ministro dello sport Andrea Abodi ha ribadito in una nota la costituzione dell'Agenzia di vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche: "La proposta di costituire l'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche che sta mobilitando il mondo del sport, è quella di rendere esterni i controlli fino ad ora svolti soltanto in ambito interno, attraverso un ente terzo, pubblico e dotato di piena autonomia regolamentare, e quindi decisionale.

"Il testo che è stato divulgato alla stampa senza autorizzazione e non dagli uffici del mio dicastero, è una bozza, il che vuol dire che prima di arrivare in Consiglio dei ministri potrà subire delle migliorie senza essere stravolto nella sostanza. Vorrei inoltre ricordare che l'inserimento del comma 10-bis nell'ambito del correttivo che abbiamo portato in Consiglio dei Ministri la scorsa estate conteneva una norma sui controlli finanziari sulle società professionistiche. Il tema è quindi oggettivamente nell'agenda da circa un anno e quindi è del tutto evidente e prevedibile che sarebbe arrivata una proposta".

"Venerdì scorso ho inviato il testo, come concordato, al Presidente Gravina in virtù della correttezza e della trasparenza che da sempre caratterizzano la mia persona e il mio operato. La proposta di norma a oggi non è all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri e non sarà discussa nella seduta di domani, ma probabilmente in quella successiva. La federazione, quindi, avrà il tempo necessario per poterla studiare, approfondire e per avanzare eventuali proposte", conclude il ministro.

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MILANO - Un attacco all’autonomia dello sport professionistico italiano. Una riforma in linea con quello che avviene da un decennio in Spagna e sta per ripetersi in Gran Bretagna. Sono le due opposte visioni della bozza di testo legislativo, elaborata dal ministero dello Sport, che prevede l’istituzione di una nuova 'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche'. Sarà incardinata presso il dicastero guidato da Andrea Abodi, ex presidente della Lega B e del Credito Sportivo, anche se avrà potestà regolamentare autonoma, come accade per le altre authority indipendenti pubbliche.

Il controllo del Governo e le tensioni con Gravina

La bozza sarà esaminata nel prossimo Consiglio dei ministri insieme ad altre misure di un decreto interamente dedicato allo sport. Verrebbe così esautorata la Covisoc, la Commissione di vigilanza della Figc. Interessata anche la Comtec della Federazione italiana pallacanestro, l’unico altro sport di squadra professionistico in Italia. Secondo il ministero, l’Agenzia rientra nella stessa logica seguita da tempo in Spagna. E viene sottolineato che anche la Premier League è sempre più monitorata dal governo britannico. L’ultima parola sull’iscrizione di una squadra spetterà al Consiglio federale, visto che l’Agenzia esprimerà il suo parere sui paletti economici, ma non dirà nulla sui requisiti infrastrutturali (ma è evidente che sono soprattutto i primi a pesare).

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