Giorgi, tifiamo per te (comunque)

La Giorgi batte per la prima volta in carriera la Flipkens e accede alle semifinali di Katowice: ecco perché nonostante lei abbia abbadonato l'azzurro, chi ama l'azzurro deve augurarsi che vinca

TORINO

Camila se n'è andata dall'Italia del tennis: ma è giusto che l'Italia del tennis (cioè noi) si comporti in modo diametralmente opposto e tifi per lei. Nel giorno in cui il sindaco di Macerata (città sede del team Giorgi) ha inviato alla bionda tennista una lettera aperta in cui chiede di ripensarci, lei ha battuto la belga Flipkens ed ha conquistato la semifinale di Katowice. La prima tentazione, inutile girarci intorno, sarebbe quella di cedere alla sindrome dell'amante tradito; e augurarci che da qui in poi Camila comprenda a colpi di sconfitte che continuando sulla stessa strada che l'ha portata allo strappo con la Fit non andrà lontano. Invece è sacrosanto sperare il contrario. Primo perché è pur sempre italiana; secondo perché i successi nel tennis sono frutto di un lavoro lungo e un successo ora vorrebbe dire che il lavoro svolto da Camila nel nostro paese non è poi stato tutto questo schifo. Terzo perché è più elegante. E dato che chi ama il tennis bene o male dell'eleganza un suo punto distinitivo ecco che è giusto applaudirla. Sperando che prima o poi abbia il coraggio di pordomande vere e darsi domande esaurienti: ma questo è un altro discorso.

 

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