"Ora lo so": Sinner, gli Slam come hamburger e quel contratto da 150 milioni

Le parole del campione azzurro di tennis, ormai diventato un fenomeno mondiale. Su Alcaraz: "Ciò di cui lo sport ha bisogno"

Quando ero più giovane ho partecipato a un paio di tornei e ho perso. E dopo ho chiamato i miei genitori e volevo spiegare cosa fosse successo. E loro dissero: 'Sì, ok, ma dobbiamo parlare più tardi perché dobbiamo lavorare adesso, ok?'. A quel punto ho capito che ovviamente i risultati contano, ma quello che conta davvero è cercare di lavorare sodo, svegliarsi e andare a lavorare e farlo con un sorriso. I miei genitori tornavano sempre a casa e sorridevano. Ecco cosa mi hanno dato: una mentalità davvero positiva con un’etica del lavoro davvero buona". Sono le parole di Jannik Sinner in un'intervista al Financial Times. Il campione di tennis azzurro è ormai diventato un fenomeno mondiale ed è stato intervistato da uno dei quotidiani economico-finanziari più famosi al mondo. 

Tennis, la classifica Atp aggiornata

Sinner, sci e fisico

Parlando del suo fisico, l'altoatesino ha dichiarato: "In questo momento sono più in palestra che sul campo da tennis. Ogni corpo è diverso: io, ad esempio, devo essere forte e stabile. E penso che questo sia uno dei motivi per cui ho fatto questo passo in più, perché fisicamente sono cresciuto. Quando avevo 20 anni, non avevo ancora il corpo di un ventenne e dovevo accettarlo...". Poi, sulla sua esperienza con gli sci: "Quando avevo 12 o 13 anni, partecipavo a una gara, ed era la prima gara di discesa libera. Vai lì e devi saltare 30 o 40 metri, e quando sei bambino è spaventoso, per me lo è stato. Allora mi sono detto: forse ho troppa paura per andare a sciare. Ho scelto di giocare a tennis perché, per me, è una competizione sana. Non hai contatto con il tuo avversario, ma puoi comunque ferirlo. Ciò che mi ha aiutato di più è stata la parte mentale. Quando scii e commetti un errore, non puoi vincere la gara. Se cadi sei fuori gara”.

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Sinner, i guadagni super e la popolarità

Come sottolineato dal Financial Times nell'intervista, oltre ai fantastici risultati sul campo, Sinner sta ottenendo guadagni super grazie ai premi in denaro dei tornei: gli Australian Open hanno fruttato 2 milioni di dollari che vanno ad arricchire ulteriormente il cachet del tennista altoatesino da 38 milioni di dollari incassati nel 2023. E grazie anche ai contratti d'oro con diversi brand. Con Gucci, Rolex, Lavazza, Parmigiano Reggiano, Alfa Romeo, Fastweb, Technogym, Intesa Sanpaolo e Panini ma soprattutto con Nike, con cui ha firmato un contratto decennale da 150 milioni di dollari. L'azzurro si è poi soffermato sulla popolarità: "Se vado al negozio e la gente mi chiede delle foto, accetto. È bello, soprattutto quando qualcuno giovane si avvicina a me, perché anch'io ero giovane e a volte troppo timido per chiedere una foto."

Sinner su Alcaraz

Su Alcaraz: "È davvero bello vedere quando un giovane realizza qualcosa di grande. Penso che sia ciò di cui lo sport ha bisogno. Abbiamo davvero un ottimo rapporto fuori e dentro il campo. Diamo tutto quello che abbiamo e cerchiamo anche di intrattenere il pubblico, forse lui di più, perché ha colpi spettacolari. Mi piace davvero vederlo giocare". 

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L'aneddoto dell'hamburger

Poi, l'aneddoto dell'hamburger dopo la vittoria con l'Italia in Coppa Davis. Djokovic nel 2012 avrebbe 'festeggiato' il successo agli Australian Open mangiando cioccolata dopo la lunga finale di quasi sei ore. Sinner, invece, ha svelato, ridendo: "Ho mangiato una mela dopo il successo in Coppa Davis? No, Un hamburger. Ho questa cosa che quando abbiamo una buona settimana mangiamo sempre un hamburger. Ho collezionato vittorie in tornei in numerose città del mondo, qual è il miglior hamburger? Onestamente quello in Australia è stato davvero bello". 

Sinner su Wimbledon e Roland Garros: "Ora lo so"

Infine, Sinner ha concluso: "Wimbledon e Roland Garros? Di sicuro ora c'è più motivazione. Sono in una posizione diversa rispetto a un anno fa, perché nella mia mente so che posso fare certe cose. Ci ho sempre creduto, ma è diverso quando sai che puoi farcela. È eccitante."

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Quando ero più giovane ho partecipato a un paio di tornei e ho perso. E dopo ho chiamato i miei genitori e volevo spiegare cosa fosse successo. E loro dissero: 'Sì, ok, ma dobbiamo parlare più tardi perché dobbiamo lavorare adesso, ok?'. A quel punto ho capito che ovviamente i risultati contano, ma quello che conta davvero è cercare di lavorare sodo, svegliarsi e andare a lavorare e farlo con un sorriso. I miei genitori tornavano sempre a casa e sorridevano. Ecco cosa mi hanno dato: una mentalità davvero positiva con un’etica del lavoro davvero buona". Sono le parole di Jannik Sinner in un'intervista al Financial Times. Il campione di tennis azzurro è ormai diventato un fenomeno mondiale ed è stato intervistato da uno dei quotidiani economico-finanziari più famosi al mondo. 

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Sinner, sci e fisico

Parlando del suo fisico, l'altoatesino ha dichiarato: "In questo momento sono più in palestra che sul campo da tennis. Ogni corpo è diverso: io, ad esempio, devo essere forte e stabile. E penso che questo sia uno dei motivi per cui ho fatto questo passo in più, perché fisicamente sono cresciuto. Quando avevo 20 anni, non avevo ancora il corpo di un ventenne e dovevo accettarlo...". Poi, sulla sua esperienza con gli sci: "Quando avevo 12 o 13 anni, partecipavo a una gara, ed era la prima gara di discesa libera. Vai lì e devi saltare 30 o 40 metri, e quando sei bambino è spaventoso, per me lo è stato. Allora mi sono detto: forse ho troppa paura per andare a sciare. Ho scelto di giocare a tennis perché, per me, è una competizione sana. Non hai contatto con il tuo avversario, ma puoi comunque ferirlo. Ciò che mi ha aiutato di più è stata la parte mentale. Quando scii e commetti un errore, non puoi vincere la gara. Se cadi sei fuori gara”.

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