NEW YORK (USA) - Una finale degli Us Open tra due italiane, due pugliesi. Entrambe over 30. La prima finale tutta italiana in un torneo dello Slam. Chi l'avesse detto 12 giorni fa, all'inizio della kermesse newyorchese, sarebbe stato preso per pazzo. Eppure è successo. Flavia Pennetta e Roberta Vinci si affronteranno sabato, alle 21 italiane, nell'ultimo atto a Flushing Meadows. Dopo aver conseguito un altro record che già le proiettava nella storia: quello di essere state le prime due azzurre ad arrivare insieme in semifinale nello stesso torneo "major". I miracoli, insomma, ogni tanto accadono. E se l'affermazione della Pennetta su Simona Halep, numero due del tennis mondiale, poteva in qualche modo starci (del resto, l'aveva battuta in tre delle quattro sfide precedenti), nessuno avrebbe scommesso su una vittoria della Vinci sulla numero uno Serena Williams, che in quattro precedenti non le aveva concesso nemmeno un set. Apoteosi Italia a scapito delle aspettative Usa con Serena Williams lanciata verso il settimo titolo (il quarto consecutivo) sul cemento di Flushing Meadows. Che avrebbe significato per la fuoriclasse statunitense il Grande Slam, ossia la vittoria in tutti e quattro i "major" nella stessa stagione, impresa realizzata per l'ultima volta da Steffi Graf nel 1988 (che la Williams avrebbe eguagliato anche come titoli Slam, 22). L'aveva detto, del resto, alla vigilia della sua prima semifinale Slam, la 32enne tarantina: «Dipende tutto da lei, è la più forte, la super favorita, ma magari avrà più pressione visto che insegue un traguardo storico, non solo la vittoria del torneo». E aveva aggiunto scherzando: «Metterò il casco». L'ha messo, in effetti, e contro ogni pronostico, si è affermata in rimonta, per 2-6 6-4 6-4, su Serena, 42 gradini più su nel ranking, infrangendole bruscamente il sogno del Grande Slam. Perso il primo set, il destino sembrava segnato per l'azzurra. Invece, Roberta ha stretto i denti e, grazie a un break nel quinto game, si è portata in vantaggio e poi aggiudicata la seconda frazione. Nella terza, la svolta è stata nel settimo gioco, con uno scambio strepitoso e il break per la Vinci. Che, alla fine match, durato due ore esatte, è scoppiata in lacrime, esclamando: «Non è vero, non ci credo».
IMPRESA PENNETTA - In precedenza la Pennetta, alla seconda semifinale agli Us Open dopo il 2013, aveva sconfitto in due set (6-1 6-3) la romena Halep, dieci anni più giovane e 24 gradini più su in classifica. Alternando spiazzanti smorzate a splendidi rovesci, e sbagliando molto meno dell'avversaria, la 33enne brindisina ha vinto agevolmente il primo set; nel secondo, sotto 3-1, ha rimontato fino alla vittoria, conseguita dopo appena 59'. E ora la finale che invece della numero uno alla numero due, come quasi tutti pronosticavano, opporrà la numero 26 alla 43. Il bilancio dei precedenti derby pugliesi è 5-4 in favore della Pennetta. Comunque vada, un'italiana trionferà per la prima volta nel mitico Arthur Ashe Stadium. Comunque vada, Flavia e Roberta sono nella storia. E ci hanno regalato un sogno.