TORINO- L’Italia torna con i piedi per terra. Il risveglio è brusco e crudele. Dopo una prima parte del Mondiale esaltante, con sei vittorie ed una sconfitta, ininfluente, maturata al tie break con la Russia Campione d’Europa, nella prima partita della Final Six è arrivata, davanti al magnifico pubblico di Torino, una pesante batosta per mano di una Serbia, fortissima ed in serata di grazia, che è stata molto brava anche per a sfruttare le nostre debolezze, soprattutto quelle della ricezione e degli attaccanti, studiati e disinnescati alla perfezione da Nicola Grbic che i nostri schiacciatori li conosce davvero bene. Finisce con un insindacabile 0-3 (15-25; 20-25; 18-25) che manda i nostri avversari ad un passo dalla semifinale e costringerà Zaytsev a giocarsi tutto nella sfida di venerdì contro la Polonia.
Abbiamo pagato a caro prezzo la tensione e la grande responsabilità caduta sui nostri ragazzi ma probabilmente anche un gap tecnico che oggi ci vede complessivamente inferiori ai nostri avversari. Nulla è ancora perduto, l’Italia può ancora conquistare la semifinale, a patto che sia capace di resettare rapidamente, cancellare dalla mente quanto avvenuto stasera, ritrovare gioco e motivazioni per affrontare col coltello il prossimo match. Contro la Polonia serviranno testa e cuore.
LA CRONACA DEL MATCH-
Blengini torna al sestetto tipo con Giannelli in regia, Zaytsev opposto, Anzani e Mazzone centrali, Lanza e Juantorena schiacciatori-ricevitori, Colaci libero.
Squadre concentrate e contratte allo stesso modo all’inizio del match. Si parte punto a punto, con la Serbia che fa il primo break proprio a ridosso del primo time out tecnico. Si gira 6-8 per la squadra di Grbic. Un ace di Ivovic porta la Serbia avanti di tre. Ancora un servizio di Lisinac mette in difficoltà la nostra ricezione. Sarà una costante per tutto il match. Atanasijevic e compagni provano la fuga decisiva. L’ Italia non riesce ad esprimere la sua migliore pallavolo, troppi errori sotto rete. Una palla sparata via da Mazzone porta i serbi avanti di cinque, poi ancora un servizio vincente di Podrascanin. Non riusciamo a reagire. Il primo set vola via facile, facile per i nostri avversari che, fra ace e perfette combinazioni d’attacco, mettono in ghiaccio il risultato. La chiude Kovacevic con l’ennesimo ace, il quinto di squadra nel parziale. Il 15-25 è davvero pesante per noi.
Il secondo set ricomincia con un muro di Pippo Lanza che gli vale una standing ovation di un pubblico che non aspetta altro per scatenarsi. Giochiamo un po' meglio ma la Serbia non si scompone, difende in maniera impressionante, non ci concede neanche uno spiraglio. Zaytsev e gli altri attaccanti azzurri vengono disinnescati. Inseguiamo attaccandoci ad ogni piccola disattenzione avversaria ma la ricezione non ci aiuta e la Serbia scappa via. Il muro di Ivovic ci manda sotto 2-0.
Si riparte sullo stesso clichè dei precedenti parziali. L’Italia lotta ma gli attacchi si infrangono sugli straordinari recuperi difensivi degli uomini di Grbic che, progressivamente, fiaccano le nostre convinzioni. Giannelli le prova tutte per servire gli attaccanti più smarcati e per sorprendere il muro avversario, i risultati sono sconfortanti. Maruotti in campo è un po' meglio di Lanza ma non sposta di troppo i valori. Blengini prova anche ad inserire Baranowitz in regia. Cambia poco.
Atanasijevic e soci concludono in surplace. Il suggello finale lo mette Uros Kovacevic con l’ennesima bomba. Chapeau.
Non ci bastano nove punti a muro, non basta l’ottima serata dei centrali. Troppo poco per fermare la Serbia vista stasera. Se non cresciamo, abbiamo paura che quest’Italia non basterà neanche contro la Polonia nel match nel quale venerdì sera ci giocheremo tutto.
I PROTAGONISTI-
Massimo Colaci (Italia)- « E’ stata la classica partita in cui una squadra fa tutto benissimo e ad un’altra non riesce nulla. Hanno meritato la vittoria, nulla da dire. Hanno servito benissimo e noi abbiamo sofferto da subito in ricezione, hanno murato e difeso in maniera incredibile, ci siamo disuniti perché non siamo mai riusciti a metterli in difficoltà. Peccato adesso che ci sia il giorno di riposo, avrei preferito tornare subito in campo. Lo utilizzeremo per recuperare energie mentali e per cancellare le scorie di questa partita ».
Ivan Zaytsev (Italia)- « La partita l’ha decisa il diverso atteggiamento messo in campo fra noi e loro. La Serbia ha lottato su ogni pallone, noi stasera non ci abbiamo neanche provato e questo mi fa arrabbiare molto. Dobbiamo guardarci negli occhi e pensare alla prossima sfida, quella con la Polonia. Tutto è ancora in ballo ma dobbiamo resettare. Complimenti comunque ai nostri avversari oggi gli è riuscito davvero tutto ».
Alexandar Atanasjievic (Serbia)- « L’Italia non ha giocato benissimo stasera, per nostra fortuna. Mi auguro comunque che possa andare avanti insieme a noi fino alle semifinali. La differenza l'ha fatta la nostra difesa, abbiamo preso davvero tutto. I nostri avversari li conoscevamo bene, sono tanti anni che giochiamo in Italia, abbiamo preparato la partita nei dettagli. Forse abbiamo tratto vantaggio di aver già affrontato in questo torneo avversari forti come Stati Uniti, Polonia e Russia. Non era facile giocare davanti a 15000 persone, abbiamo dimostrato di poter affrontare chiunque ».
IL TABELLINO-
ITALIA-SERBIA 0-3 (15-25 20-25 18-25)
ITALIA: Mazzone 11, Giannelli, Juantorena 4, Anzani 4, Zaytsev 9, Lanza 5, Colaci (L). Baranowicz, Candellaro, Maruotti 1. Non entrati: Randazzo, Rossini (L), Cester, Nelli. All. Blengini.
SERBIA: Ivovic 10, Lisinac , Atanasijevic, Kovacevic, Podrascanin, Jovovic, Rosic (L). Non entrati: Okolic, Katic, Petric, Krsmanovic, Luburic, Majstarovic, Kostic. All. Grbic.
ARBITRI: Zenovich (Rus) e Liu (Chn).
Spettatori: 11.700 incasso 282.900 euro
Durata set: 24, 30, 28
Italia: bs 12, a 1, mv 9, et 19.
Serbia: bs 16, a 10, mv 6, et 19.