MILANO, 25 luglio - Ivan Zaytsev prende la parola e parla per la prima volta dopo l'estromissione dalla nazionale. Intervistato in televisione da Skysport24 il giocatore della Sir Safety Perugia ha raccontato la sua versione dei fatti sulla vicenda scarpe che lo ha visto escluso dalla nazionale.
CHE STORIA - «E’ una strana storia, che mi lascia un po’ di amaro in bocca, mi lascia deluso per come è andata a finire. Sono stato dipinto come un mercenario, una persona legata ad un brand sportivo. Quella del brand è cosa vera, io sono un atleta sponsorizzato Adidas, ho un contratto con questa ditta, però questo contratto non prevede l’utilizzo di queste scarpe in nazionale. C’è una clausola che mi lascia libero di usare qualsiasi marca di scarpe venga fornite dalla nazionale».
MAL DI SCARPE - «In nazionale succede che io e il mio staff abbiamo fatto presente alla federazione italiana pallavolo che io avrei bisogno di un paio di scarpe, come sempre fatto e usato, da basket… Perché ho sollevato il problema? Ho ricollegato le due cose, lo stesso sponsor aveva cercato di contattarmi per contrattualizzarmi dopo le Olimpiadi, ma la trattativa non si è conclusa perché avevo provato le loro scarpe e onestamente gli avevo risposto – perché io mi ritengo persona onesta e sincera – ragazzi io non mi trovo con le vostro scarpe non mi trovo, non mi vanno bene». «Abbiamo sollevato le problematiche, ci sono state varie riunioni e hanno autorizzato le mie calzature personali fin quando non fossero soddisfatte le mie richieste per il modello da basket, piuttosto che la ricerca di un modello adatto al mio piede».
BOMBA MEDIATICA - «Finita la settimana differenziata, nell’ultimo giorno di ritiro succede l’esplosione di una bomba, chiamiamola così… Viene fuori a mezzo stampa che c’è questo problema con Zaytsev, con le calzature, viene fuori che io mi debba presentare in ritiro con la nazionale soltanto con addosso le calzature dello sponsor».
SURREALE - «E’ una situazione surreale, per me difficile, per l’amore che provo per la nazionale, ritrovarmi a vivere un problema del genere, non poter stare in gruppo, non poter stare a contatto dei ragazzi, non poter essere fisicamente lì a prendere a pizze il pallone cosa che amo di più al mondo mi fa strano per un problema del genere. Non me lo sarei mai aspettato di ritrovarmi in una situazione così».
SILENZIO - Alla domanda sulle chiamate ricevute. Cattaneo (Presidente Fipav) «No, zero». I compagni di squadra? «Zero, a parte uno».
VOGLIO L'EUROPEO - «Il mio unico pensiero ora è andare a fare gli Europei con una scarpa idonea, non farmi male e cercare di dare una mano alla squadra».
LA SOLUZIONE - «La soluzione c’è, una soluzione credo ci sia, non credo sia così complicata. Darei anche una gamba per la nazionale».