© EFERIO DE JANEIRO (Brasile) - «Il capitano della nostra squadra è uno che non era degno di esserlo, e doveva pensare solo a giocare il suo calcio». Se lo dice Zico parlando di Neymar, il Brasile trema. Perché il 'futebol' rimane al primo posto nella passione popolare, e mentre alcuni ricordano, fremendo, che la Germania (anche se Olimpica) torna per la prima volta a Belo Horizonte dopo la notte del 7-1, la Selecao dei Giochi di Rio se non batte la Danimarca domani a Salvador rischia una clamorosa eliminazione dopo gli 0-0 con Sudafrica e Iraq. «Sarebbe una vergogna? - dice l'ex fuoriclasse dell'Udinese a margine di un evento organizzato a Rio da un suo sponsor - Certo che sì, per ciò che rappresenta il calcio brasiliano. Ma negli ultimi anni nel calcio del nostro paese c'è stata una vergogna dopo l'altra. Questa sarebbe l'ultima della serie». Ma Zico pensa che la pressione popolare determinata dal fatto di giocare in casa sia pesando sulle prestazioni di Neymar e soci? «Dovrebbe essere il contrario - risponde - La maglia della Selecao ha un peso troppo forte? Non scherziamo, io dico che quella di oggi è molto leggera, fatta con un tessuto migliore di quelle dei miei tempi. Non esiste al mondo questo concetto: il fatto di giocare in casa, qui in Brasile, dovrebbe essere un vantaggio, e se uno è bravo deve saper giocare davanti alla 'torcida’ e mostrare sul campo la gioia di stare in nazionale. Io questa scusa della pressione proprio non l'accetto».