(ANSA) - ROMA, 2 APR - Sono circa 100 milioni le mine
antiuomo disseminate nel mondo, sulle quali continuano a morire
ogni anno migliaia di persone e i numeri, che fino al 2013 erano
in diminuzione, dal 2014 sono tornati a crescere. Per ricordare
questo flagello che continua a mietere vittime soprattutto tra
civili e bambini, che se non muoiono restano martoriate e
mutilate oltre che psicologicamente devastate - circa 20 mila
persone l'anno - il 4 aprile è stata dichiarata dalle Nazioni
Unite giornata internazionale contro le mine antiuomo, ma anche
contro le bombe Cluster, gli Ieds, le Valmara, e i 'Pappagallo
verdi'.
Il primato delle vittime ce l'ha l'Afghanistan, seguono la
Colombia, l'Angola, l'ex Birmania, il Pakistan, la Siria, la
Cambogia e il Mali. In Europa è la Bosnia il Paese più infestato
dalle mine, collocate durante la guerra del '92-'95, ancora
disseminate su oltre il 2% del territorio e la cui bonifica non
sarà ultimata prima del 2025.
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