Nissan Micra, l'antidoto contro lo stress cittadino

La piccola giapponese arriva all quarta generazione, diventando un po' più grande, sicura e confortevole.

ROMA - La seconda generazione della Nissan Micra, quella arrivata in Italia nel 1992 giacchè la prima non venne importata in Europa, fu un successo cristallino tanto che ancora oggi se ne vedono parecchie sulle nostre strade. Anche la terza generazione è stata particolarmente apprezzata dagli italiani, mentre la quarta non è riuscita a fare altrettanto bene a causa di alcune scelte progettuali, una su tutte la mancanza di motori diesel. Oggi, con la quinta generazione, Nissan intende ritornare ai fasti di un tempo, con un’auto completamente inedita per la quale è stata anche sviluppata una piattaforma ad hoc.

4 METRI - Le dimensioni sono cresciute, pur rimanendo all’interno dei quattro metri, per essere al pari delle concorrenti più quotate del segmento e l’ergonomia è stata molto curata, tanto che il posto guida ha una grande adattabilità, un pregio abbastanza raro per un’auto del Sol Levante. Molta attenzione è stata posta anche sulla qualità degli interni, che sono composti per il 60% da plastiche morbide e hanno di serie la plancia caratterizzata dalla tinta bicolore. Non mancano ampie possibilità di personalizzazione con oltre cento combinazioni possibili di stile e colori.

SICUREZZA - Insomma la Micra si presenta con tutte le caratteristiche più richieste di questa epoca automobilistica e ha nella sicurezza attiva un plus non indifferente. Compresi nel pacchetto Safety Shield, infatti, ci sono diversi sistemi di assistenza alla guida, compresa la vista panoramica dall'alto in fase di manovra, una primizia che arriva dai segmenti superiori. Ma la nuova Micra è anche la prima Nissan europea ad avere la frenata automatica di emergenza con riconoscimento dei pedoni, un ausilio molto valido nel traffico metropolitano.

CONFORT - E proprio nelle congestionate strade della Capitale abbiamo messo alla prova la Micra, calandoci in quello che per tante persone rappresenta il supplizio quotidiano. Nella piccola si apprezza subito l’insonorizzazione superiore alla media che contribuisce a creare una “bolla” di tranquillità, ma anche le sospensioni fanno egregiamente il loro lavoro, riuscendo ad alleviare gli effetti delle disastrate strade romane. Sotto il cofano, poi, il 1.5 dCi da 90 CV non ha mai il fiato corto e riesce a muovere l’auto con tutto il brio necessario.

A questo proposito, è interessante la disponibilità del nuovo 1.0 3 cilindri da 71 CV che può essere guidato anche dai neopatentati. 

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