BERLINO - A breve termine arriveranno cinque nuove sport utility Volkswagen . Lo confermano gli uomini del marketing giunti a Berlino per accoglierci all'evento di lancio della nuova Tiguan, seconda generazione di un modello capace di vendere 2,8 milioni di esemplari dal 2007 ad oggi. La compatta, prodotta sulla piattaforma “dei miracoli” MQB è solo la punta di lancia di una dieta a base di SUV che a breve porterà sul mercato anche il crossover su base Polo (vedi T-Cross). Poi quello su base Golf (vedi T-Rock). Poi la Tiguan passo lungo da sette posti (nel 2017). Poi la nuova Tuareg. Poi chi vivrà vedrà. Nel frattempo tocca a Tiguan arrivare nelle concessionarie a partire dal 14 maggio per andare a posizionarsi idealmente tra Audi Q3 e la bestseller Nissan Qashqai: idealmente perché agli uomini Volkswagen non piace che si parli di concorrenza interna e perché la cugina Q3 è di fascia leggermente superiore. Ma d'altra parte nuova Tiguan ha ambizioni premium e quindi il cerchio delle concorrenti si restringe.
C'E' ANCHE IL WI-FI - L'avevamo vista per la prima volta allo scorso Salone di Francoforte e sotto la luce dei riflettori la prima impressione era stata positiva. Ma anche sotto i tigli berlinesi Tiguan fa la sua figura: rispetto alla prima generazione ha una figura più importante e muscolosa, grazie a una maggiore larghezza (3 cm in più), maggiore lunghezza (6 cm), una linea di cintura alta che mette in evidenza le spalle e passaruota che ammiccano all'offroad. Inoltre l'aumento delle dimensioni ha consentito di allungare anche il passo (di 7,7 cm) e quindi di migliorare la vita a bordo: i passeggeri posteriori hanno guadagnato spazio vitale, anche grazie al divano scorrevole con ben 18 cm di corsa. Tutto avanti garantisce un bagagliaio da 615 litri, tutto indietro permette di viaggiare a quattro persone nel massimo confort. E con stile. Per prima cosa ci siamo tuffati nella versione sportiva R-Line in allestimento Executive con motore 2.0 TDI biturbo da 240 cavalli (già provato sulla Passat Alltrack) abbinato alla trazione integrale 4Motion e al cambio automatico DS G: un bel salottino con sedili sportivi e una plancia ben fatta. Niente lusso o effetti speciali, ma un design pulito e “solido”, combinato al nuovo Active Info Display, il cruscotto digitale (anche questo già visto sulla Passat) da 12,3 pollici e al sistema di infotainment con touchscreen da 8 pollici. Che dà accesso, oltre a navigatore, radio, etc., anche al wi-fi di bordo se si opta per la versione con scheda sim. E che ovviamente è compatibile con praticamente tutti i sistemi operativi dei nuovi smartphone.
E IL DIESEL DA 240 CV - La Casa non ha ancora fornito i dati ufficiali sulle prestazioni, ma nel tratto di autobahn senza limiti di velocità abbiamo raggiunto i 190 in un lampo. Non è una supercar, ma lo sterzo preciso e il motore vitaminico abbinato a un cambio automatico reattivo rendono la 240 cv (che arriverà in Italia più avanti) molto divertente. Unica nota negativa la rumorosità dell'abitacolo: oltre i 100 orari i fruscii sono abbastanza invasivi. In autostrada abbiamo anche potuto apprezzare il lane assist che corregge automaticamente la traiettoria in caso di sbandamento. Unito all'adaptive cruise control, capace anche di arrestare la macchina se i veicoli precedenti si fermano, danno un primo assaggio della tanto sospirata guida autonoma su un modello (quasi) di massa. Un pedone indeciso ci ha anche concesso di provare, nostro malgrado, la frenata automatica d'emergenza: il radar ha evidentemente individuato un pericolo e la macchina ha deciso per noi, inchiodando di botto in mezzo alla strada e procurandoci un discreto stress coronarico. Comunque c'è e funziona.
FUORISTRADA - Al termine di un percorso di oltre 100 km nei dintorni della capitale tedesca entriamo in un bmx park messo a disposizione per testare nuova Tiguan in fuoristrada. Per l'occasione saliamo sulla versione con motore 2.0 TDI da 190 cv, trazione integrale e sistema dynamic select con quattro differenti modalità di guida. Impostiamo la rotellina posta sul tunnel centrale su “off-road” e partiamo: un percorso non certo impossibile ma sufficiente a dimostrare la capacità del modello di arrampicarsi su una pendenza di circa 20%, affrontare abbastanza serenamente dossi di un certo spessore e testare l'hill descend control nelle discese ripide. Non sarà adatta per correre la Dakar magari, ma per una gita in montagna va più che bene. Di nuovo in strada, questa volta sulla versione TDI da 150 cv con cambio manuale, quella che sarà (probabilmente) la più venduta sul nostro mercato: non regala le emozioni della top di gamma ma dimostra una certa verve fin dai bassi regimi. A completare il panorama dei motori diesel ci sarà anche l'entry level 1.6 da 115 cv (che a occhio rischia di risultare un po' “scarico” per un'auto di queste dimensioni), mentre i benzina sono rappresentati dall'1.4 TSI in doppia versione 125 o 150 cv. Tre gli allestimenti disponibili: l'accessibile Style, il professionale Business e l'esclusivo Executive. Prezzi da 27.550 euro per il benzina da 125 cv in versione Style fino ai 41.400 del TDI da 190 cv Executive.