ROMA - Sono trascorsi oltre 34 anni dal debutto della W201, diretta progenitrice dell’odierna Classe C, giunta alla quarta generazione e venduta, nell’arco della sua storia, in quasi 9 milioni di esemplari. Il lancio delle prime 190 fu per Mercedes un momento cruciale nella propria storia, una grande offensiva di prodotto e un ingresso nel segmento delle compatte con un modello che andava a porsi sotto Classe E e Classe S. «Tecnologia avanzata Mercedes in forma compatta», recitava lo slogan dell’epoca; la Classe A la CLA erano pura fantascienza.
LA MIGLIORE? - Abbiamo trascorso qualche giorno in compagnia della nuova Classe C, che Mercedes aveva modestamente definito «La migliore di sempre»: più leggera, più parsimoniosa nei consumi, più affascinante, più spaziosa, ma sempre Mercedes. Sedendosi al volante della C220 d 4Matic in allestimento Premium (52 mila euro più qualche optional) la prima sensazione è un deja vu. Tanti anni fa si rimaneva affascinati dalla 190, accorgendosi di essere al cospetto di una pietra miliare; oggi anche se ben più smaliziati si apprezza il gran lavoro fato a Stoccarda. Già al primo sguardo ci si accorge che nuova Classe C è stata progettata e disegnata per mantenere lo status di punto di riferimento nel segmento berline o comunque di essere alla pari con le migliori offerte della concorrenza Audi e BMW .
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GRANDE MA SPORTIVA - Nonostante le dimensioni siano sensibilmente aumentate rispetto al modello recedente (lunghezza di 469 cm, passo di 284 cm e larghezza di 181 cm, con un bagagliaio di 480 litri), la berlina ha guadagnato un fascino da sportiva di razza grazie a un design dinamico esaltato dalla griglia anteriore a due lamelle con Stella centrale, spoiler anteriore con grandi prese d’aria, spalle larghe e cerchi AMG da 18 pollici. L’abitacolo, specialmente nell’allestimento Premium, è da prima della classe: sedili in ecopelle Artico a regolazione elettronica, volante multifunzione in nappa, dettagli in alluminio, battitacco con scritta Mercedes-Benz retroilluminata, plancia in nero lucido con display da 8,4 pollici comandabile tramite la solita rotellina o il touchpad che lo sovrasta. A completare il panorama lo scenografico tetto in cristallo (optional) apribile elettronicamente.
170 CV BASTANO MA NON AVANZANO - Premiamo start: il 4 cilindri diesel da 170 cavalli emette un brontolio più rumoroso di quanto ci si potrebbe attendere e anche il livello di vibrazioni lascia leggermente perplessi, ma le qualità del motore emergeranno alla distanza. Abbinato al cambio automatico 7G-Tronic Plus e alla trazione integrale 4Matic consente uno scatto 0-100 in 7,7 secondi e una velocità massima prossima ai 230 km/h. Grazie a una coppia di 400 Nm disponibile a 1400 giri e a una potenza massima di 170 cv espressa a 3000 giri il motore esprime prontezza fin dai bassi regimi, ma non aspettatevi la monoposto di Hamilton: nonostante il dimagrimento i chili da spostare sono sempre 1635. In città, impostando il Dynamic Select in modalità Eco o Comfort, la C220 d dimostra grande maneggevolezza. Lo sterzo è morbido, al pari dell’assetto pronto ad assorbire le asperità stradali, e le manovre sono facilitate da sensori e retrocamera. Alla lunga, a causa della guida selvaggia e degli scooter che si affiancano all’improvviso, verrebbe voglia di disattivare il Blind Spot Assist, ma in fin dei conti meglio avere un paio d’occhi in più. Tra i dispositivi di sicurezza compresi nell’allestimento il Collision Prevention Assist Plus che avvisa in caso di collisione a una velocità fino a 105 km/h.
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CONSUMI - Un occhio ai consumi: con Star & Stop attivato in città si percorrono circa 15 km con un litro, stando a quanto indica il computer di bordo. Niente male, anzi. Nel ciclo combinato Mercedes dichiara 20, 8 km con un litro: noi dopo un percorso di 200 km comprensivo di strade urbane, extraurbane e autostrada ci attestiamo sui 17 km al litro, risultato ottenuto senza risparmiare sull’acceleratore. Nei percorsi extraurbani si può inoltre apprezzare il tocco di sportività in più garantito dalle modalità Sport e Sport+: la risposta dell’acceleratore si fa più pronta, l’assetto si irrigidisce e la berlina diventa una gran bella macchina da guidare. Anche se, ribadiamo, per provare brividi lungo la schiena è meglio optare sulle versioni con almeno 200 cv.
PASSEPARTOUT - la migliore di sempre? Probabilmente sì e di sicuro chi ha amato le generazioni precedenti verrà catturato dalla nuova, che si è dimostrata un’auto completa, ottima per affrontare lunghi viaggi, ben rifinita negli interni e dotata di un fascino passepartout che la rende adeguata a qualsiasi situazione.