Volswagen e-Golf, la prova della Golf elettrica

Dopo 40 anni di storia e sette generazioni è arrivata sul mercato italiano la prima versione di Golf elettrica: le nostre impressioni di guida.
VERONA - Il concetto di auto elettrica è, ad oggi, ancora legato al paesaggio urbano. Per evidenti limiti infrastrutturali: le (grandi) città sono al momento le uniche detentrici delle colonnine di ricarica, praticamente introvabili in altri contesti. Ma arriveranno. Abbiamo deciso di fare, mentalmente, un passo avanti e invece di provare la e-Golf per le strade di Roma o di Milano l’abbiamo utilizzata per un tour nella bassa veronese e mantovana, tra vigne, fossi e colline che fanno da contorno alla sede di Volkswagen Italia. 

IMPATTO GOLF - Il primo impatto è assolutamente Golf. Rispetto ad altri modelli elettrici, esteticamente molto riconoscibili dalle versioni a motore termico, qui ci troviamo di fronte a una Golf in tutto e per tutto. Anche perché chi compra la bestseller di casa Volkswagen vuole quell’auto, punto e basta. Tanto che è praticamente inutile descriverla e anche l’abitacolo, seppur con alcuni dettagli distintivi “blu elettrico”, è assolutamente Golf, così come la carrozzeria, caratterizzata, oltre che dalla ovvia mancanza di scarico, dai gruppi ottici LED e dai cerchi esclusivi “Astana” da 16 pollici. Saliamo a bordo e come sempre ci sentiamo a casa. Regolazioni di rito e si parte, provando quel piccolo brivido di novità che le elettriche sono ancora in grado di regalare. Sul pannello di controllo è indicata un’autonomia di 180 chilometri: con la preventiva diffidenza tipica dei guidatori “antichi” impostiamo la modalità di guida su Eco Plus, ossia la meno dispendiosa in termini di energia ma che non consente l’utilizzo del condizionatore e limita la potenza del propulsore a 75 cavalli rispetto ai 115 della modalità normale. Non ce ne sarebbe stato assolutamente bisogno, ma l’avremmo scoperto con soddisfazione solo in seguito. 

ALLA GUIDA - Partiamo alla volta di Valeggio sul Mincio e ci godiamo la campagna in perfetto silenzio: gli unici rumori sono quelli degli pneumatici che rotolano sull’asfalto (udibili solo con i finestrini abbassati) e il rombo di qualche trattore lontano. La e-Golf fila che un piacere, la coppia subito disponibile regala belle accelerazioni e il baricentro basso regala una sensazione di sportività e affidabilità in curva. Teniamo sotto controllo l’autonomia e scopriamo con piacere che dosando l’acceleratore e guidando in maniera sobria l’auto consuma pochissimo, anche grazie al sistema di recupero di energia in frenata: selezionando la modalità massima di recupero, inoltre, si guida “one pedal feeling”. Alzando il piede dall’acceleratore l’auto decelera con decisione e dopo pochi chilometri ci si dimentica del freno: aggiungiamo il cambio automatico e va da sé che il confort di guida è totale. Arrivati nel mantovano invertiamo la rotta per tornare verso nord inserendo la modalità di guida Normal, che consente di sfruttare appieno i 115 cv e i 270 Nm di coppia del motore. Si passa da 0 a 100 in 10 secondi e in autostrada i 130 si raggiungono in un attimo. Grazie al navigatore torniamo senza problemi al quartier generale Volkswagen, con la sensazione di aver guidato un veicolo innovativo, ma anche una Golf al 100%, bella da usare in città ma altrettanto godibile in provincia, a patto di avere un garage dove ricaricarla. Le dolenti note, come sempre quando si parla di elettrico, riguardano il prezzo: 37 mila euro, tutto compreso tranne l’accensione keyless. Tantini ma comunque in linea con la concorrenza. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA