Caso Renault: attesi 15.000 richiami

L’annuncio del Ministro Segolene Royal: in estate campagna “volontaria” di verifica e aggiornamento per altri 700.000 veicoli

Il verdetto dei test condotti dalla commissione del ministero dell'Ambiente francese sulle emissioni dei veicoli diesel potrebbe costare molto caro a Renault . La casa della Losanga ha già disposto il ritiro di 15 mila veicoli non in linea con le regole anti-inquinamento. 
Ad annunciare il numero dei ritiri è stato lo stesso ministro francese per l'Ambiente, Segolene Royal, nel corso di un'intervista radiofonica rilasciata a RTL: «La Renault si  è impegnata a richiamare oltre 15.000 vetture per modificarle in maniera tale che i filtri lavorino correttamente anche alle alte temperature e al di sotto dei 17 gradi centigradi» - ha spiegato il Ministro ,

SALIRANNO A 700.000? - Eppure la quantità di veicoli “problematici”, secondo una stima dell'azienda basata sulle vendite 2015 e riportata dal  quotidiano Les Echos, potrebbe arrivare fino a 700 mila. Una indiscrezione che ha fatto intervenire il vicedirettore generale Thierry Bollorè che ha specificato come non tutte queste auto dovranno necessariamente essere ritirate: «Saranno proposte delle soluzioni ai clienti. Per alcuni veicoli di tipo Euro 6 sara' sufficiente una "riprogrammazione". Non stiamo barando, non stiamo ingannando i consumatori, stiamo soltanto ottemperando alla normativa». E gli stessi clienti potranno aderire su base volontaria.

CAPTUR E ESPACE 5 - Una precisazione confermata all'ANSA da fonti aziendali, secondo cui un ritiro di 700 mila auto è assolutamente da escludere. Mentre invece è già stato avviato il richiamo per i 15 mila esemplari con motori 1.5 cdi da 110 cv, per rimediare a un "errore di calibratura" dei sistemi anti-inquinamento, problema tecnico di cui Renault "era gà al corrente" fin da settembre scorso. Mentre a marzo, come preannunciato nei giorni scorsi, arriverà un piano complessivo sul fronte delle emissioni. A creare problemi alla casa della Losanga, ancora secondo Les Echos, sarebbero al momento due modelli che, nelle prove realizzate dagli esperti della commissione voluta dal ministro Segolene Royal, non sono risultati in linea con le soglie di emissioni inquinanti consentite dalla legge: la Captur, a cui si riferiscono i 15 mila ritiri già in corso, e l'Espace 5, nuovo diesel arrivato sul mercato la scorsa primavera. 

DIFETTI TECNICI - Le difficoltà sarebbero di due tipi: la prima  dovuta a un "difetto tecnico" che impedisce ai sistemi anti-inquinamento integrati nei motori diesel di funzionare come dovrebbero, mentre la seconda riguarda le performance in condizioni specifiche, per esempio in caso di temperature troppo basse. I dispositivi di controllo degli inquinanti, secondo quanto riscontrato negli approfondimenti, funzionerebbero correttamente soltanto nella finestra termica tra i 17 e i 35 C: la normativa europea di verifica delle emissioni prevede un ciclo di funzionamento con temperatura compresa tra i 20 e i 30 C. Comunque, secondo quanto riporta Bloomberg, i tempi previsti per l'adeguamento dei filtri sarebbe di mezza giornata per ogni esemplare .

OPEL, MERCEDES E… - Lo stesso ministro Royal ha informato che altri Costruttori hanno superato i limiti di legge. Secondo quanto rivela la stampa d'Oltralpe, anche Opel , Mercedes e "un terzo costruttore" dovranno presentarsi davanti agli esperti e fornire spiegazioni sui risultati di alcuni modelli nei test su strada, che hanno evidenziato emissioni eccessive. Secondo la Reuters, i dirigenti delle altre Case interessate da riscontri irregolari avrebbero già accettato di comparire di fronte alla commissione ministeriale per fornire spiegazioni. 
L’appuntamento per l’audizione degli altri costruttori è fissato al 28 gennaio, e nel frattempo la commissione continua il suo programma di test, che ha finora coinvolto 22 modelli di otto marche differenti e prevede di arrivare a 100, tra cui anche alcuni veicoli Fca.

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