Omologata per uso stradale, richiesto coraggio, non necessaria la fantasia. La Ariel Motor del Sommerset mantiene ancora in piedi la follia delle vetture ultraleggere della tradizione britannica, ma non ha da anni la minima intenzione di riprendere le linee di una Morgan o di una Lotus Seven. Niente più icone, ma atomi. Ariel ha la sua Atom, la Atom 4, perchè è l'ennesima generazione di un oggetto stradale soltanto ispirato alla vecchia Atom 3.5. Della progenitrice restano pedale del freno, tappo del carburante e frizione. Ora scatta la rivoluzione, grazie al motore 2 litri turbo in dote alla Civic Type-R alla soglia dei 324 cavalli e 420 Nm, abbinato a un cambio manuale 6 marce.
Telaio con tubi dal diametro maggiorato, più leggero e in grado di produrre una rigidità torsionale superiore del 15%, è vestito del minimo indispensabile, tanto da strappare un sorriso quando in Ariel annunciano di aver rivisto la carrozzeria e migliorato l’aerodinamica. Pannelli che si contano sulle dita di una mano, sufficienti a gestire i flussi d’aria così da creare una stabilità superiore nelle curve veloci, là dove la gestione della Atom è critica per la leggerezza e l'assenza di appendici aerodinamiche a sviluppare deportanza. Il parabrezza c’è, anche se in realtà trattasi di un deviatore di flusso davanti a pilota e passeggero.
L’assetto poi è sorprendente, con sospensioni a triangoli sovrapposti e push-rod con ammortizzatori orizzontali, tanto davanti quando dietro. Raffinatezze completate dall’antiaffondamento e anti-squat, a limitare i trasferimenti di carico longitudinali. Prestazioni? Piuttosto brividi. Atom 4 accelera da 0 a 96 km/h in 2”8, da 0 a 160 km/h in appena 6”8 e ragiunge i 260 km/h di velocità massima.