ROMA - Le collaborazioni tra mondo dell'auto e maison di moda sono ormai un classico. Ma spesso si limitano a semplici operazioni di marketing: basta aggiungere agli interni due cuciture a contrasto e un badge sulla carrozzeria e il gioco è fatto. Non è così per Lapo Elkann, che più di un "car guy" è un malato di motori. Uno come lui potrebbe semplicemente scendere dall'aereo e farsi portare in giro da un autista, invece non passa giorno che l'imprenditore non posti sui propri social network una foto in cui lo vediamo al volante (o in sella) a Miami, Los Angeles, Londra, Roma...
HAUTE COUTURE ON THE ROAD - Perché per Lapo le auto sono, è evidente, una passione trascendentale, un ovvio vizio di famiglia. Cui lui ha aggiunto del suo. Elkann deve vestire le auto e vestire sé stesso in modo da essere perfettamente coordinato con la vettura che sta guidando. Jeans e cappellino sulla Ferrari con interni denim, doppiopetto navy sulla Maserati bluenavy, maglione e cappellino pied de poule sulla 500... pied de poule e via dicendo. Con lui l'auto è diventata (per la prima volta) non un mezzo di trasporto, non un accessorio ma un'estensione di sé stessi, da indossare quasi fosse un completo. E poco importa che siano auto sue o quelle degli altri (vedi Garage Italia Customs) e nemmeno che si tratti di una F12 Berlinetta o di una spiaggina, l'importante è che siano ben vestite.