ROMA - Ferrari ha diffuso i risultati economici del terzo trimestre 2016 che si è chiuso con un indebitamento industriale netto in calo a 585 milioni e con un utile netto in crescita del 20%, per un valore di 113 milioni di euro. Le consegne dei primi nove mesi dell’anno hanno raggiunto le 6.074 unità, 431 in più rispetto alle 5.643 dello stesso periodo del 2015 (+8%). Visti questi numeri a Maranello hanno rivisto a rialzo le stime per l’intero 2016, con le consegne totali che dovrebbero per la prima volta raggiungere e superare le 8.000 unità, portando i ricavi netti sopra i 3 miliardi di euro.
Un’ulteriore spinta potrebbe arrivare dall’accordo stretto con FCA Bank per fornire soluzioni finanziare per l’acquisto delle Ferrari, in Germania, Gran Bretagna, Svizzera e altri stati europei. A margine dell’annuncio dei risultati si è svolta a che una conference call con Sergio Marchionne, ad e Presidente di Ferrari «È possibile che la Ferrari totalizzi un numero di consegne annuali oltre il livello di 10 mila unità nel 2020-2025 – ha detto Marchionne - sono sicuro che possiamo espandere la base dei nostri clienti, grazie anche alle ibride. L’obiettivo primario della Ferrari, in ogni caso, è quello di generare cash».
Per quanto riguarda il futuro, invece «E’ possibile che altre due vetture vadano a far parte del portafoglio di Maranello nei prossimi 3-4 anni – ha aggiunto Marchionne - senza impattare sui valori strategici della società, come l'esclusività». Marchionne è poi tornano sul discorso dell’ibrido «A partire dal 2019 - ha specificato Marchionne - tutte le Ferrari avranno elementi ibridi». Questo accadrà per varie ragioni, partendo dalla razionalizzazione dei componenti e quindi della produzione, passando per un miglioramento complessivo delle prestazioni e finendo con il rispetto delle normative quanto alle emissioni di CO2, che saranno uno degli argomenti chiave del prossimo futuro.