ROMA - Dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato controlli a tappeto su gran parte delle Case automobilistiche, Angela Merkel ostenta ottimismo. La cancelliera tedesca assicura infatti che lo scandalo Volkswagen non danneggerà la buona reputazione dell'industria tedesca. Lo ha affermato nel corso di una intervista a una radio tedesca augurandosi però che la casa automobilistica faccia "chiarezza al più presto" sullo scandalo, un "evento drammatico" ma che non avrà impatto sul 'made in Germany'. "Credo - ha sottolineato - che la reputazione dell'economia tedesca, la fiducia nell'economia tedesca, non sia stata così scossa".
Meno sicuro si mostra invece il neopresidente del Gruppo Volkswagen, Hans Dieter Poetsch secondo cui il dossier rappresenta una minaccia per il settore auto della Germania. Anche per questo la nuova campagna del nuovo CEO di Wolfsburg, Matthias Mueller, in occasione dei 25 anni della riunificazione tedesca, punta sull'ammissione di colpa e la volontà di riconquistare la fiducia persa. Sul fronte delle indagini interne a più livelli intraprese sembra intanto emergere come diversi ingegneri della Volkswagen abbiano ammesso di avere installato software per manipolare i dati sulle emissioni nel 2008, secondo la Bild am Sonntag. I tecnici avrebbero ammesso che la decisione di usare i software sarebbe stata presa dopo che non erano riusciti a tenere insieme il rispetto degli standard per le emissioni e il contenimento dei costi.
"Certamente dobbiamo parlare di un inganno grave ai danni dell'ambiente e dei consumatori, quindi dobbiamo essere sempre vigili perché non sempre gli interessi economici coincidono con quelli del bene comune e dell'ambiente", ha ripetuto invece sulla vicenda Volkswagen il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio.