Marc Marquez è di Cervera, ma noi pensiamo che sia cresciuto ad Alicante. Qui infatti le strade non sono solo una successione infinita di curve, ma pensate appositamente per allevare giovani talenti. Le strisce pedonali sono scivolose come un pavimento saponato, e quelle continue egualmente insidiose. Il risultato, per il vostro tester, sono stati adrenalinici quanto involontari traversi. Ovviamente per anagrafe e DNA nel nostro caso di talento non ce ne è neppure una briciola, ma per fortuna fra le mani avevamo la nuova CB650 F, l'ultima nata di casa Honda. Una moto facile facile pensata per chi, magari da uno scooterone o cilindrate inferiori vuole fare un passo avanti.
Un passo che non è un balzo visto che l'oggetto in questione è nato per essere una moto-scuola.
Com'è fatta
L'aspetto è quello, già visto, di molte moto moderne. Linee spigolose ma pulite. Non ti fa cadere la mandibola ma osservandola con attenzione è equilibrata e filante. Il motore è un quattro cilindri inclinato di 30° e deriva da quello Super Sport di 599 cc, con la corsa maggiorata. I quattro collettori di scarico richiamano e sono un chiaro omaggio a quelli della CB400 del 1975. Chiariamo subito che la CB650 F affianca e non sostituisce la Hornet, che è uscita di listino. Se la Hornet infatti è un vero calabrone, appuntito e vigoroso, che da il meglio di sé alla guida di piloti esperti, questa CB offre al contrario confidenza immediata,
In realtà si tratta di due oggetti molto diversi visto che la CB600F eroga solo 87 cv di potenza massima ad 11.000, con una coppia di 63 Nm a 8.000. Il che tradisce la vocazione di questo propulsore a riprendere rotondo fin da sotto i 4.000 giri, anche se il meglio di sé lo da sopra i 6.000. La parte ciclistica è semplice con un telaio in acciaio dalle misure tradizionali: cannotto inclinato di 25,5° e avancorsa di 101 mm. Il forcellone in alluminio, con braccio destro sagomato per fare posto allo scarico, è infulcrato su piastre in acciaio, e reca il monoammortizzatore (regolabile solo nel precarico molla su 7 posizioni) montato direttamente. La forcella, tradizionale, ha steli di 41 mm.
L’impianto frenante, con ABS a due canali, ha un doppio disco anteriore (la leva al manubrio è regolabile su 6 posizioni) a profilo wave di ben 320 mm di diametro ma con semplici pinze a due pistoncini paralleli, e un disco posteriore di 240, anche lui sagomato wave, con pinza a singolo pistoncino. La sella è a 810 mm da terra, ed ha una sagomatura che permette anche ai meno alti, diciamo anche sotto al metro e settanta di poggiare al suolo entrambi i piedi. L’impianto d’illuminazione delle luci anteriori e del fanale posteriore è a led, mentre la strumentazione, illuminata di bianco, è digitale e mostra chiaramente la velocità, un po' meno i giri motore.
L'oggetto in questione pesa 208 Kg. Sono disponibili vari accessori: bauletto da 35 litri ed altri tipi di borse, portapacchi, manopole riscaldabili, protezioni per i carter motore ed una serie di particolari di carrozzeria “carbon look.
Come va
Partiamo dalla posizione di guida: ci si siede molto avanti, con il busto vicino al manubrio, ma la sella permette di spostarsi all'indietro per una posizione più sportiva, anche se poi la triangolazione delle pedane spinge a guidare con il busto piuttosto eretto. Complessivamente comunque si tratta di una posizione comoda e che permette anche di spingere, adottando una guida disinvolta, ma al contempo non impegnata.
Sul tracciato della nostra prova, invero tormentato e con un asfalto non al massimo dell'aderenza la CB650F si è comportata molto bene: le sospensioni, non troppo appariscenti, fanno il loro lavoro. Solo la forcella, se chiamata in causa bruscamente, è forse un po' troppo cedevole.
Nella medesima situazione, se si eccede pinzando con troppa energia il freno anteriore, può capitare che entri in azione l'ABS rubandoti qualche centimetro, ma impedendo il bloccaggio della ruota. Instancabile invece il freno posteriore che può essere chiamato in causa anche al centro curva per richiamare la moto e stringere la traiettoria di una curva affrontata troppo allegramente.
La Honda CB650 F si disimpegna egregiamente in tutti i tipi di curve: è stabile nei curvoni, agile nelle esse e facile nei tornanti. Anche il motore, fluido, aiuta ma se si vuole essere catapultati fuori dalle curve…bisogna cambiare moto. Intendiamoci, questo CB spinge e dai 5/6.000 giri svolge un lavoro egregio, ma non è una belva. In compenso si può fare di tutto lasciando inserita la sesta, se si vuole guidare in assoluto relax, certi che il motore risponderà sempre.
L'oggetto in questione costa 7.300 Euro, una cifra onesta considerando che stiamo parlando sì di una entry level, ma di una Honda.
Le finiture sono di assoluto livello e, come il resto della famiglia, comprandola si sa di avere in mano un assegno circolare quando, con maggiore esperienza, si vorrà salire di cilindrata alla ricerca di maggiori emozioni.