In vent’anni ha cambiato faccia. La prima Mercedes Classe A era una specie di micro-monovolume che divenne famosa perché fu la prima auto compatta a montare il controllo elettronico di stabilità ESP dopo che inizialmente non era riuscita a superare il famoso test scandinavo dell’alce, prova di evitamento ostacolo tra le più diffuse.
Successivamente la Classe A cambiò faccia e si trasformò in una piccola coupé 4 porte per andare alla conquista di un pubblico più giovane. Questa 3° generazione lanciata nei primi mesi del 2018 rappresenta un formidabile salto di qualità. Non tanto per il design quasi immutato, quanto per la qualità costruttiva e per le dotazioni tecnologiche. La nuova Classe A passerà alla storia per essere la prima auto a disporre di un sistema di intelligenza artificiale che permette al conducente di comandare a voce tutte le funzioni dell’auto e fare da interfaccia per le ricerche su internet. Inoltre la qualità costruttiva ha fatto passi da gigante: adesso la Classe A è diventata una vera premium in miniatura all’altezza del nome Mercedes. Materiali costruttivi pregiati, allestimenti esclusivi e anche un enorme doppio display davanti al cruscotto (optional) che a tutta larghezza supera i 30 cm. La nuova Classe A è lunga 4,42 metri, 12 cm più della vecchia, e sfoggia diversi motori nuovi: fra cui un diesel 1.5 litri da 116 cv com cambio doppia frizione e un nuovissimo 1.3 4 cilindri benzina turbo da 163 cv. La nuova Classe A è la meno fresca fra le vetture finaliste dell’Auto dell’Anno 2019 perché è stata lanciata sul mercato ormai sette mesi fa, ma è tra le più intriganti per i contenuti hi-tech. Come il sistema Distronic di assistenza alla guida finora riservato alle Mercedes di categoria superiore.
Il superdisplay
Basta dire ad alta voce “Ehi, Mercedes!” e la Classe A sarà pronta a mettervi in comunicazione con il mondo intero. Il sistema MBUX, acronimo di Mercedes Benz User EXperience è un vera e propria intelligenza artificiale comandata mediante un assistente vocale. Visualizza le info anche su un maxidisplay da 30 cm. È l’equivalente di OK Google o di Alexa di Amazon, ma per la prima volta è implementato su un’automobile. Può interagire con il conducente, rispondere compiutamente alle sue domande ed interpretarne le allusioni.