Marc e Valentino, in pista torna il confronto, anche se non ci sono state (almeno ieri) sportellate, ma una battaglia psicologica. Vinta da Rossi, che con una tattica perfetta alla fine sfrutta la scia di Marquez, fors’anche inducendolo all’errore (lo spagnolo per un pelo quando passa in tromba il pesarese non si stende) che lo relega in seconda fila (6° tempo). «Lui me l’ha fatto a me un po’ di tempo fa, quindi quando l’ho visto passare mi sono detto: “che bello, adesso riesco a fare un giro intero dietro a Marquez”. Ho visto un po’ come guida, come va la Honda ed è stato molto interessante» sorride Valentino. Il campione del mondo fa buon viso a cattivo gioco. D’altronde per come s’è messo il weekend, con le Ducati che vanno forte e Rossi pure, per una volta decide di pensare alla classifica, che lo vede in testa con +49 su Dovizioso, 9° ma in realtà il vero rivale per il titolo. «Quando mi sono visto per terra ho mollato il gas - racconta -. La gara? Siamo tanti con lo stesso passo. Come sempre parto per vincere, ma non farò il matto». Speriamo che il tifo non si trasformi con lui in becero-calcistico. Ieri purtroppo sui prati è stata trovata una tomba simulata con uno scheletro appoggiato su una maglietta della Honda e una lapide con la foro di Marquez, la data di nascita e quella di morte: 3 giugno 2018. Davvero da imbecilli.