ESCLUSIVO: Rossi-Lorenzo, alta tensione in Yamaha

Lo spagnolo non gradisce il rinnovo di Rossi e vorrebbe andare alla Ducati. Ma Borgo Panigale spinge per un ritorno alle corse di Stoner

ROMA - Jorge Lorenzo domina il GP Qatar e invece di festeggiare fa polemica contro la Yamaha e contro Valentino Rossi, che hanno già trovato un accordo per i prossimi due anni. Jorge è infastidi-to dal comportamento della Casa di Iwata, perché vorrebbe essere al centro della scena, dato che è il campione del mondo in carica, nonché il pilota più in forma. La realtà è che Lorenzo continua a pagare i suoi errori strategici e in questo caso anche una certa dose di arroganza. Jorge, infatti, si sta guardando intorno, perché vorrebbe avere Rossi solo come avversario, non come compagno di box. Valentino, però, è un uomo Yamaha, un uomo immagine, oltre che un pilota. Rossi vuole continuare a correre ed è consapevole che potrà farlo solo con la Yamaha, dato che non potrà mai tornare né alla Honda (che non ha ancora dimenticato il divorzio burrascoso del 2003, quando Rossi andò alla Yamaha  per dimostrare che era l’uomo, non la moto, a fare la differenza), né alla Ducati, con cui l’amore non è mai sbocciato, a causa di importanti differenze di mentalità e visione delle corse. 

LA TRATTATIVA CON DUCATI - Rossi, quindi, sarà nel box Yamaha per altri due anni, scenario che Lorenzo aveva preso in considerazione. Per questo motivo Jorge non ha mai smesso di parlare con Ducati, l’unico Costruttore che potrebbe offrirgli quello che lui desidera, un ruolo da protagoni-sta assoluto all’interno del team. I continui e prolungati flirt tra Lorenzo e la Ducati non hanno fatto piacere alla Yamaha, che è interessata a Jorge ma, essendo anche uno dei costruttori di moto più grandi del mondo, non ha intenzione di inginocchiarsi di fronte a un pilota che non sta mostrando interesse per altre Case. Il rinnovo del contratto a Rossi è stato un segnale per Jorge. La Yamaha sembra avergli voluto dire... “Sei importante ma non indispensabile”. D’altronde, è impossibile dare torto alla Casa di Iwata, che sta facendo i propri interessi, come Lorenzo sta facendo i suoi. Però, mentre la Yamaha sta mantenendo la questione riservata, Jorge ha voluto renderla pubblica, pre-tendendo qualcosa dal suo datore di lavoro ma senza dimostrare fedeltà assoluta.

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INDECISIONE FATALE - Il comportamento di Jorge ha giustamente innervosito la Yamaha e dopo il GP Qatar Lin Jarvis (Managing Director della Yamaha) ha fatto capire che gradirebbe lavare i panni sporchi in casa, senza portare in pubblico questioni che dovrebbero restare nelle stanze dei bottoni. Lorenzo sta prendendo tempo, perché vuole capire se la nuova Desmosedici GP può essere un’alternativa reale alla M1, cioè se la Ducati è competitiva quanto la Yamaha. Jorge, infatti, vuole restare in sella a una moto vincente e non ha intenzione di “macchiare” la sua carriera, come è accaduto a Rossi nelle stagioni 2011 e 2012, quando Valentino, per non essere costretto a condividere il box con Lorenzo, ha deciso di salire in sella alla Ducati, con cui non ha ottenuto neppure una vit-toria. Lorenzo, però, sta tirando molto la corda, perché ha indispettito la Yamaha e nel frattempo la Ducati è riuscita ha portare Casey Stoner a Borgo Panigale, con la speranza che all’australiano torni la voglia di correre. 

RETROSCENA DEL MATRIMONIO FALLITO -  Il matrimonio tra Lorenzo e Ducati sarebbe dovuto celebrarsi insieme all’arrivo di Gigi Dall’Igna a capo del reparto corse dell’azienda bolognese. Dall’Igna è un grandissimo estimatore di Jorge e tra i due c’è sempre stato un ottimo feeling, frutto di mentalità simili ma soprattutto di importanti obiettivi raggiunti insieme. Insomma, c’erano tutte le premesse per vedere Lorenzo in sella alla rossa di Borgo Panigale, però, sia per l’indecisione di Jorge (che aveva dubbi sulla competitività della moto), sia per volere degli sponsor (che dopo l’esperienza con Rossi,  prima di gestire nuovamente un top rider pluri campione del mondo vole-vano essere sicuri di avere un base tecnica valida), Dall’Igna ha dovuto rinunciare al suo piano. Forse è stato meglio così, per tutti: per Lorenzo, che ha continuato a vincere con la Yamaha, e per la Ducati, che ha potuto lavorare e migliorare la moto senza essere costretta a vincere.

Rossi: Lorenzo non si è scusato

INCOGNITA STONER - Oggi la situazione è diversa e l’infortunio alla mano destra di Danilo Pe-trucci potrebbe trasformare in realtà una favola che piace molto alla Ducati: il ritorno alle gare di Stoner. Prima dei test di Sepang c’erano molti dubbi sulle potenzialità dell’australiano, rimasto tan-to, forse troppo a lungo, lontano dalle competizioni. In Malesia, però, le prestazioni di Stoner hanno dimostrato che il tempo non aveva offuscato il talento di Casey. La vera notizia (non ufficiale) è però che Stoner ha sempre rifiutato di spingersi al suo limite, spiegando ai tecnici che, essendo un collaudatore, non doveva badare troppo ai tempi sul giro. A Sepang, Stoner non ha mai sfruttato le gomme nuove e i dati dell’acquisizione dimostrano che Casey avrebbe potuto fare di più... molto di più. Ovviamente Ducati non ha reso pubblico tutto questo ma i tecnici conoscono la verità e sanno che Stoner potrebbe far fare un ulteriore salto di qualità alla Desmosedici GP. Per questo, i manager bolognesi stanno lavorando nell’ombra, per convincerlo a correre (anche se Stoner ha più volte ri-badito che vuole restare un collaudatore) e l’infortunio alla mano destra di Petrucci potrebbe essere l’occasione per mettergli a disposizione una moto (quella del team Pramac). L’incognita sul futuro di Stoner riguarda anche Lorenzo, infatti se l’australiano tornasse a correre e se fosse competitivo (ipotesi che, come detto, non sono fantascientifiche), Ducati potrebbe anche permettersi il lusso di fare a meno di Jorge, che, tra parentesi, a quel punto non sarebbe più il protagonista del box neppure in Ducati. 

COSTRETTO A VINCERE - Con queste premesse, Lorenzo è costretto a vincere, anzi a dominare. Solo così potrà mantenere un buon potere contrattuale (con Yamaha e con Ducati) e si potrà permet-tere il lusso di guadagnare ancora tempo, restando alla finestra ancora per un po’. Jorge, però, a differenza di Rossi, non è mai riuscito a gestire la pressione nelle ultime fasi dei rinnovi contrattuali, che hanno sempre coinciso con le sue crisi di risultati. Questo è il primo anno in cui Jorge sembra realmente maturato, perché in Qatar ha dimostrato di poter fare sia il pilota, sia il politico, nonostante Rossi lo abbia più volte attaccato, per destabilizzarlo psicologicamente. Insomma, con Marc Marquez saldamente nelle mani della Honda, Valentino Rossi in Yamaha, Casey Stoner in Ducati con un contratto di collaudatore che potrebbe diventare qualcosa di più, Lorenzo è l’unico top rider che deve decidere il suo futuro ma deve farlo in fretta, perché, soprattutto se ci sarà qualche incidente di percorso, aspettare troppo potrebbe voler dire perdere la possibilita di dettare le condizioni.

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