ROMA – Il caos in pista e fuori nel mondo della MotoGp è conseguenza di una mancata applicazione delle regole e della poca chiarezza delle stesse. E’ quanto sottolinea in una lettera aperta, pubblicata dai media spagnoli, Sete Gibernau, grande rivale di Valentino Rossi qualche anno fa. «Senza regole chiare, non è possibile alcuna educazione», si legge nella lettera del pilota, che stigmatizza quanto accaduto domenica a Sepang, anche se evita di fare nomi. «Oggi sono triste. Vedo nuovamente con tristezza come il mondo dello sport sia diviso. E non solo quello dello sport – scrive lo spagnolo, che arrivò alle spalle di Valentino nel 2004 - Ancora una volta, un weekend ricco di emozioni ha scatenato una battaglia di insulti e violenza verbale, tra due fazioni di una stessa famiglia».
PUNIZIONE INGIUSTA – Secondo Gibernau «si stanno punendo, in modo ingiusto e crudele, due persone, due grandissimi sportivi, che sono stati privati di questa lezione a cui tutti dovremo avere diritto». La colpa? «È da molti anni che la madre e il padre – dice riferendosi presumibilmente alla Federazione mondiale e alla Dorna, che detiene i diritti del circus - coloro che amano di più i propri figli, non stanno compiendo il loro dovere e i presunti obblighi all'interno della famiglia del motociclismo» e, aggiunge Gibernau, «quello che sta accadendo oggi non è altro che la conseguenza di ciò che non è stato insegnato. Con l'aggravante, per me ingiusta, che ora viene giudicato, criticato e linciato, non il responsabile ma il bambino, pieno di illusioni e di talento, a cui mai e poi mai è stato detto che doveva e non doveva fare. Senza regole, senza una regolamentazione chiara che definisce ciò che è giusto e ciò che non lo è, mai si potrà insegnare al pilota cosa fare e cosa non fare. In una parola, senza regole chiare, non è possibile alcuna educazione».
Guarda la classifica piloti della MotoGp