La parola "petaloso" suona bene e secondo l'Accademia della Crusca è anche ben costruita. Così Matteo, alunno delle elementari in provincia di Ferrara, ha risposto alla domanda della sua maestra "come definiresti un fiore?". Colpita dalla nuova parola la maestra invia il suggerimento direttamente all'Accademia della Crusca che inaspettatamente risponde con esito positivo: la parola rientra tra quelle formate con lo stesso suffisso "oso" come pelo+oso o coraggio+oso.
Ciò che determina l'inserimento della parola nel vocabolario è il suo uso: «Bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola fra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a scrivere e dire “Com’è petaloso questo fiore!” allora petaloso sarà diventata una parola dell'italiano».
Gli internauti hanno preso la dichiarazione alla lettera e sui social Twitter e Facebook impazza già l'hashtag #petaloso per diffondere il più possibile a diffondere il nuovo vocabolo.
Le nuove tecnologie sono infatti ricche fonti di neologismi: computer, Internet, telefonini. Parole come blog, social network, smartphone si sono consolidate nel linguaggio quotidiano per indicare nuovi oggetti, servizi e fenomeni. Per il bisogno di indicare nuove azioni, sono stati creati verbi: tag diventa taggare, messaggio diventa post.