MARANELLO - «Dopo le due gare di fila in Giappone e a Sochi abbiamo avuto tre settimane per preparare altri due appuntamenti consecutivi, negli Stati Uniti e in Brasile. Abbiamo sfruttato la settimana di lavoro in più per prepararci al meglio all'evento di Austin e sviluppare alcuni elementi da testare, ancora una volta allo scopo di ottimizzare le prestazioni e il lavoro di sviluppo della vettura, soprattutto in prospettiva 2015». Queste le parole del direttore dell'Ingegneria della Ferrari, Pat Fry, come riportate dal sito della Scuderia di Maranello.
CONFRONTO - «Di certo la nostra consapevolezza e la nostra comprensione sono aumentate moltissimo e dal confronto con i nostri avversari abbiamo anche tratto un'idea di dove dobbiamo migliorare – ha detto ancora Fry -. E' necessario lavorare in tutte le aree che abbiamo identificato e alcuni ambiziosi obiettivi sono stati fissati per due ambiti chiave come power unit e aerodinamica. Vogliamo raggiungere tali obiettivi per tornare competitivi ed e' su questo che tutta la squadra sta lavorando e si concentrerà per i prossimi cinque mesi».
IL CIRCUITO - Il Circuito delle Americhe è uno dei pochi circuiti del calendario che si percorre in senso antiorario e questo comporta un breve periodo di adattamento da parte dei piloti ma anche per le squadre pit stop, che devono abituarsi all'idea di dover gestire una vettura che arriva da destra. Per l'assetto della vettura ci sarà bisogno di trovare il tradizionale compromesso tra la parte veloce e quella lenta del tracciato.
CURVE - Fry, poi, analizza gli elementi del pacchetto vettura che saranno di massima importanza ad Austin: «Ci sono molte curve da percorrere ad alta velocità nel primo settore, un lungo rettilineo a meta' giro e una serie di curve piu' lente nell'ultimo tratto. L'elemento che ha caratterizzato le ultime due gare qui sono state le gomme e anche quest'anno le prestazioni delle vetture ad Austin saranno molto condizionate da quanto ogni squadra riuscirà a far lavorare gli pneumatici», ha concluso Fry.