SEPANG - Credeteci, è tutto vero. Sebastian Vettel trionfa nel Gp di Malesia e regala alla Ferrari una vittoria che mancava da 676 giorni, risultato inimmaginabile solo qualche mese fa. Quello che a inizio stagione sembrava un sogno, sta invece diventando una realtà: la Rossa è tornata ed è competitiva a tal punto che anche le Mercedes devono cedere il passo. Lewis Hamilton (secondo, a più di 8 secondi) e Nico Rosberg (terzo) si arrendono alla strategia perfetta di casa Maranello e alla giornata di grazia dei suoi piloti, che dopo oggi riaprono la corsa al mondiale. Anche Kimi Raikkonen ricorderà a lungo una gara che era partita malissimo e che poi ha chiuso al quarto posto. Oltre alle frecce d’argento la delusione è cocente per la Williams (Bottas quinto, Massa sesto), la Red Bull (Kvyat nono, Ricciardo decimo). Fuori le due McLaren, ottima la prova del giovane Verstappen, settimo.
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SAFETY CAR Al via Hamilton tiene la vetta, Rosberg si affianca a Vettel che però mantiene la seconda posizione dopo un leggero contatto e soprattutto una grandissima staccata alla prima curva. Pochi giri per assaggiare la pista, e subito entra la safety car per il testa coda di Ericsson. Ed è il primo momento decisivo della gara: Hamilton e Rosberg vanno subito al pit stop per montare le hard, Vettel rimane fuori e passa in testa. Dopo due giri la gara riparte, mentre le Mercedes rimangono incastrate nel traffico. Hamilton è sesto, Rosberg nono e il ferrarista guadagna secondi preziosi prima che entrambi risalgano in seconda e terza posizione.
RITMO INDEMONIATO La Ferrari non si scompone e al diciassettesimo giro mette in mostra ancora una volta un’organizzazione impeccabile. Il primo pit stop di Vettel è perfetto sia come tempi (appena 2,4 secondi), sia come strategia. Il tedesco rientra alle spalle delle due Mercedes e divora subito la distanza che lo separa da Rosberg. Il ritmo è scatenato e il sorpasso è inevitabile, ma ciò che più lascia increduli è che incredibilmente la Mercedes stava rallentando la Ferrari: una volta passato Rosberg, il passo di Vettel si fa ancora più indemoniato. Un bel problema anche per Hamilton, che rispetto alla Rossa risente di un degrado maggiore degli pneumatici, ma mentre sta per subire il sorpasso prende la via dei box a montare le medie.
STRATEGIA PERFETTA A questo punto il campione del mondo è obbligato ad andare al massimo e in effetti al ritorno in pista divora un secondo a giro a Vettel, che lì davanti deve gestire il vantaggio e le gomme. Il passaggio al pit stop successivo (il secondo e l’ultimo) è perfetto: la strategia funziona, Seb rientra dietro Hamilton, ma riesce a tenere la posizione su Rosberg, che rimane al terzo posto. Ciliegina sulla torta subito dopo, con il britannico in difficoltà e richiamato ai box per il cambio gomme (anche lui uscirà con le hard). Vettel si ritrova in testa, la gara è nelle sue mani e per uno come lui è impossibile sbagliare, anche se Hamilton si batterà fino all’ultimo come un leone.
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KIMI SI SCUOTE La Ferrari è risorta e c’è anche Raikkonen a confermarlo. Dopo una bruttissima partenza e una foratura che lo fa scivolare in ultima posizione, il finlandese rimonta anche in questo caso grazie alla strategia a regola d’arte e la sua prestazione super: forse stimolato dal “rimprovero” di Arrivabene dopo le qualifiche, Kimi spinge come un forsennato la vettura, che risponde alla grande e lo porta al quarto posto.