MONTESILVANO (PESCARA) - Gesto eclatante ieri sera a Montesilvano (Pescara) del padre del calciatore Luca Berardocco: Roberto, 52 anni, ha minacciato il suicidio con un cappio al collo nella sua abitazione, pretendendo di parlare con un magistrato, sembra per porre all'attenzione dell'opinione pubblica e della magistratura le conseguenze subite dal figlio (ex del Pescara) a causa del fallimento del Parma calcio. Ha desistito dopo circa tre ore di estenuanti negoziati da parte dei Carabinieri. È stato lo stesso 52enne, dopo aver inviato centinaia di sms per annunciare il suo gesto, ad allertare il 112, chiedendo di parlare con il noto magistrato pescarese Gennaro Varone. A quel punto è subito iniziata l'operazione di dissuasione condotta in un primo momento dal comandante dei Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, Vincenzo Falce. A prendere in mano la situazione, poi, è stato il comandante provinciale dell'Arma, il colonnello Paolo Piccinelli, che è riuscito ad entrare nell'abitazione, mentre all'esterno erano presenti in massa mezzi di soccorso e delle forze dell'ordine, oltre a tanti curiosi. Piccinelli, una volta dentro, ha trovato l'uomo ancora con il cappio al collo e con un coltello in mano. Le trattative sono andate avanti per un'altra ora, fino a quando il 52enne si è calmato. A quel punto è stato messo in contatto con il magistrato e, con la promessa di un incontro, ha definitivamente desistito dal suo intento. L'uomo è stato poi ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Pescara per accertamenti.