TORINO - Prenotato dal Toro: così come il Cagliari ha prenotato Alessandro Gazzi. A meno di colpi di scena, Tachtsidis è destinato a ritornare in granata. Un anno e mezzo dopo un addio consumato davvero senza lacrime, si corre il rischio di un pianto greco al contrario, a Torino. Con tutto il rispetto per il Panagiotis Tachtsidis, non si comprende la realtà bontà di una siffatta operazione di mercato, in cottura da qualche giorno. O meglio: si comprende più il Cagliari che il Torino, perché dopo l’infortunio shock di Daniele Dessena, poter innestare a centrocampo un giocatore di esperienza e sostanza come il rosso mediano granata appare sicuramente un rinforzo, a tutto tondo. Ma in ottica torinista?
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LA CARTA D'IDENTITA' - Certo, la carta d’identità ci guadagna. Gazzi compirà a fine mese 33 anni, Tachtisidis 25 a metà febbraio. Eppure Giampiero Ventura lo ricorda bene. E anche il centrocampista, nazionale greco, ricorda bene quanto faticò a Torino. E quante panchine lucidò. Nel gennaio del 2014 arrivarono lui e lo sloveno Jasmin Kurtic, in prestito. Il secondo venne apprezzato e valorizzato dal Toro con discreta continuità, era il preferito dal tecnico granata. Che invece ebbe il suo daffare, a trasmettere le proverbiali «conoscenze» a Tachtsidis e a cercare di velocizzare il suo modo di giocare. Tanto è vero che il greco, alla fine della stagione, mise assieme soltanto 11 comparsate. Appena 3 volte riuscì a conquistare un posto da titolare, mentre per 8 volte entrò in campo dalla panca. Segnò un gol, alla Lazio, in uno spettacolare 3 a 3, con i granata che si fecero raggiungere in extremis. Fu l’unico momento in cui lasciò il segno. Schermo davanti alla difesa, oppure mediano. Ha i piedi discretamente gentili, ma l’attitudine a gestirse la manovra con una qual certa lentezza si accompagna a un’inventiva non esattamente eccelsa. A Genova è in rotta con Gian Piero Gasperini, da tempo. Tanto è vero che il club rossoblù lo ha offerto a destra e a manca, sul mercato. Il nuovo direttore sportivo del Genoa, Sean Sogliano, è - come noto - in rapporti speciali con Gianluca Petrachi, l’omologo granata. Il dialogo scorre facilmente, il Torino non ha avuto molte difficoltà a lubrificare la trattativa. Tachtsidis ha il contratto in scadenza nel 2017. Se effettivamente si trasferirà in prestito con diritto, si porterà appresso anche nuove garanzie contrattuali. Nel Genoa, in questo Genoa in piena zona retrocessione e in gravi difficoltà societarie, ha messo assieme un gol, 3 presenze da titolare e 6 ingressi a gara in corso. Vedi quello del 28 ottobre. Giusto all’Olimpico di Torino. Gasperini lo schierò a 2’ dalla fine. Neanche un minuto, ed ecco un rimpallo balordo davanti a Mattia Perin: autorete, 3 a 2 per il Toro. Comunque i granata riuscirono ancora a farsi recuperare, a tempo scaduto da Diego Laxalt. «Ventura aveva il suo modulo e le sue idee di gioco: ho impiegato un po’ di tempo per integrarmi», diceva tempo fa il centrocampista greco, rievocando l’esperienza a Torino. «Tutto sommato è stata una buona esperienza». Meglio che niente, insomma. Il Cagliari sta chiudendo con il Torino per il prestito oneroso di Gazzi, con riscatto obbligatorio in caso di promozione in serie A (si parla di 300 mila euro di qui a giugno, più un milione circa per l’acquisto). Siamo ai dettagli, intanto i sardi stanno cercando l’accordo anche con il giocatore, sotto contratto a Torino fino al 2017: e l’ottimismo è tangibile, concreto. Così come in via di definizione è il contestuale passaggio di Tachtsidis a Torino: sviluppi possibili anche a breve, ormai. Ma cosa può dare il centrocampista greco in termini di innalzamento della qualità e del livello di fantasia? E’ legittimo dubitare, visto il rendimento altalenante offerto in questi anni, tra Roma, Catania, Torino, Verona e Genoa, con annesso il balletto dei contratti, delle comproprietà, dei prestiti, delle risoluzioni.