TORINO - Affare di Stato, per lo status di Lyanco. Direttamente dal pianeta delle spie, e degli spioni. Ma pure dei depistaggi. Sembra strano, ma non c’è nulla di strano. Molto semplicemente, l’Italia stava cercando di sorpassare a destra, a fari spenti, il Brasile, e ora che è stata scoperta si è lanciata all’inseguimento con ben altre tattiche. Sta venendo fuori di tutto, per colorare la spy story. Pure un giallo sul passaporto. O meglio: su uno, dei passaporti di Lyanco. Perché nel guardaroba del difensore del Torino c’è anche un brandello della celebre mantella di Arsène Lupin. Questione di stoffa, per l’appunto: e Lyanco ne ha da vendere. Lui, sì: Lyanco Evangelista Silveira Neves Vojnovic. Ha tanti nomi quanti volti, e ora 4 nazionali se lo possono contendere, più o meno direttamente. Ma chi è davvero Lyanco? E qual è oggi la versione che gli casca più a fagiolo? Giocatore brasiliano, serbo, portoghese o italiano? E siamo sicuri che, un giorno, dalla sua manica non esca un altro documento ancora, con allegata la fotografia ingiallita di un avo? Un vero trasformista, questo marcantonio.
LE RIVELAZIONI, IL FLIRT - Lyanco, adesso, sta flirtando con abili burocrati calcistici italiani, nel tiraemolla delle possibilità: potrei dirvi di sì, potrei dirvi di no, intanto vi dico perché no. Se ne discorreva già ieri su queste colonne. Un giornalista brasiliano, Jorge Nicola, ha scoperto che rappresentanti della nostra Federcalcio stanno corteggiando il giovane marcatore del Toro, affinché accetti le lusinghe e si metta a disposizione della Nazionale azzurra. (...)
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