TORINO - Uno stringerà i denti per esserci, come da “imposizione” di Allegri, l’altro non si lascerà scappare l’occasione che gli manca dal marzo 2015, quando calpestò per l’ultima volta l’erba dello Stadium. Ber versus Ber: i destini incrociati di Bernardeschi e Berardi si materializzano questo pomeriggio in una sfida in cui entrambi vogliono ritagliarsi un ruolo da protagonista. Una sfida che, in un universo parallelo, i due avrebbero potuto giocare anche a maglie invertite – il Sassuolo corteggiò a lungo il giovanissimo Bernardeschi - o, ancora più probabilmente, con la stessa maglia, quella bianconera a cui Berardi ha detto di no in un paio di circostanze nelle scorse sessioni di mercato.
IL TABÙ - Il matrimonio a lungo annunciato, alla fine, non s’è fatto e le frasi che mister Allegri ha riservato al calabrese neroverde ieri in conferenza stampa lasciano intendere come da parte bianconera gli eventuali rimpianti per i reiterati rifiuti di Berardi siano ormai stati abbondantemente smaltiti. Una motivazione in più per Berardi che nelle sfide contro la Juventus raramente ha giustificato il corteggiamento dei bianconeri nei suoi confronti: la Juve infatti resta l’unica squadra affrontata almeno quattro volte in serie A contro cui Domenico Berardi non è mai riuscito né a segnare né a produrre un assist.
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