GENOVA - Sei anni fa con la Primavera della Sampdoria conquistò la semifinale scudetto, poi il grande salto: la serie B sulla panchina dell'Empoli che guidò per due stagioni con ottimi risultati, salvandola anche dalla lotteria dei play out. Ora Alfredo Aglietti allena la Virtus Entella, ma la gara di domani sera al Ferraris per lui sarà speciale. I blucerchiati sfideranno la formazione toscana e in campo ci sarà un certo Roberto Soriano. Allora l'italo-tedesco, appena arrivato a Genova grazie a una delle tante felici intuizioni di Beppe Marotta, era solo un promettente talento tutto da scoprire. Aglietti, tecnico tra i più esperti della cadetteria, si accorse subito che in lui c'era la classe del predestinato e dopo averlo fatto maturare nel vivaio doriano, lo volle in prestito a Empoli, lanciandolo nel calcio che conta.
Aglietti, si immaginava che il suo piccolo giocatore sarebbe diventato un talento della Nazionale inseguito dai più grandi club?
«Non solo lo immaginavo, ma ne ero certo. Quando lasciai la Samp per l'Empoli confidai subito al ds Pino Vitale che c'era un giocatore che non dovevamo farci sfuggire ed era proprio Roberto Soriano. Dissi anche al mio nuovo club che avremmo dovuto provare ad acquistarlo. Allora chiedemmo la comproprietà, ma la Samp disse no e alla fine arrivò in prestito».
Per la sua "esplosione", però, è stato necessario attendere un po'.
«Anche con me alternava grandi prestazioni a giornate sottotono. A volte le grandi qualità non sono sufficienti per affermarsi quando si è troppo giovani, ci vuole anche molto carattere. Soriano è un giocatore che deve sentirsi valorizzato, deve giocare con continuità e percepire la massima fiducia intorno a sè. Devo dire che in questo è stato bravissimo Mihajlovic che ha capito subito di avere un gioiello in casa e non ha avuto paura a crederci».
La Sampdoria sta tornando a puntare sui giovani ma, soprattutto, il presidente Massimo Ferrero è al lavoro per riportare in alto il settore giovanile.
«Ferrero sta portando avanti un grande progetto. Non capisco quelli che storcono il naso davanti alla sua presidenza. Anzi secondo me sta contribuendo a rendere ancora più simpatica la Samp in giro per il mondo. A volte ci prendiamo tutti troppo sul serio. Devo dire però che anche con la famiglia Garrone c'era attenzione verso il settore giovanile. Ai tempi di Marotta, ad esempio, la Primavera disputò grandi campionati, tanto da portarsi a casa anche uno scudetto.