Allegri o Thiago Motta, rivoluzione Juve: cosa cambierà dalla prossima stagione

Con Max o con l’italo-brasiliano in panchina, la squadra bianconera andrà verso un deciso cambio di passo

TORINO - Mentre non si sa ancora chi guiderà la Juventus nella prossima stagione, anche se l’ipotesi di un avvicendamento tra Massimiliano Allegri e Thiago Motta si fa sempre più concreta, può sembrare paradossale ipotizzarne il modulo. Eppure, per cavalcare il paradosso, si potrebbe dire che è quasi più certo il sistema di gioco del tecnico. Affermazione un po’ forzata, ma tuttaltro che campata in aria: questione di struttura, ovvero di rosa. Se una persona veste una taglia, di qualunque marca compri un capo di abbigliamento lo comprerà di quella taglia: magari una misura in più o in meno a seconda della vestibilità, ma certo senza passare da una S a una XXL.

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L'esplosione di Yildiz

Dall’antivigilia di Natale la Juventus è aumentata di una taglia in attacco e contrariamente a quanto accade di solito in questi casi non è affatto un difetto, visto che la causa è l’esplosione di Kenan Yilidiz. Il fresco diciannovenne dopo i fuochi d’artificio a cavallo del capodanno (3 gol uno più bello dell’altro fra il 23 dicembre e l’11 gennaio) ha avuto un fisiologico calo, ma anche nelle partite in cui ha inciso di meno la sua caratura tecnica superiore emerge chiara come il sole. Ed è alla prima stagione in Serie A, anzi, alla prima disputata per intero da professionista, visto che quella passata l’aveva vissuta quasi tutta in Primavera, prima di passare in pianta stabile con la Next Gen da marzo.

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Si va verso il tridente

Una crescita di cui il sarto che cucirà l’abito tattico alla Juve della prossima stagione, chiunque egli sia, non potrà non tenere conto. Già Massimiliano Allegri, in una situazione di classifica migliore, avrebbe probabilmente modificato assetto: "Giocare con Chiesa e Yildiz a supporto di Vlahovic può essere una soluzione valida - ha detto ad esempio dopo il derby - ma in questo momento la squadra è equilibrata ed abbiamo un obiettivo così importante da raggiungere che fare esperimenti potrebbe essere molto rischioso".

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L’estate sarà il momento giusto per varare il tridente, che a pensarci sia Allegri o Thiago Motta (o chi per loro, ne parliamo a pagina 5) e un probabile 4-3-3. O 4-2-3-1, o 4-4-2 con un esterno molto offensivo o, ma è più difficile, 3-4-2-1: qui siamo nel campo della misura in più o in meno di cui si diceva prima, per tornare alla metafora dell’abito. Quel che è molto probabile è che sarà un sistema di gioco che permetterà a Chiesa e Yildiz di coesistere (coesistenza in cui i due dovranno mettere anche del proprio, dalla partecipazione alla fase difensiva alla gestione degli spazi, visto che entrambi amano partire da sinstra).

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Chiesa e Yildiz insieme

Tutto questo sempre che Chiesa sia ancora bianconero, ovviamente: ma così dovrebbe essere. È vero che il ritorno in Champions, con almeno otto partite in più da giocare, garantirà più spazio a tutti e renderà necessario avere più di undici titolari, ma sembra comunque uno spreco di talento privarsi della possibilità di sfruttare assieme (e assieme a Vlahovic o comunque a un centravanti) l’azzurro e il turco.

Semmai serviranno alternative all’altezza di farli rifiatare e d’altra parte i primi movimenti di mercato bianconeri sono andati e stanno andando in questa direzione (oltre che in quella, prioritaria, del rafforzamento del centrocampo): dai colloqui con Felipe Anderson, che ha poi scelto di tornare in Brasile alla scadenza del contratto con la Lazio, all’interesse tuttora vivo per Gudmundsson. Non resta che aspettare e chissà che, se la qualificazione alla Champions arrivasse domenica contro la Salernitana, il tridente non lo si veda prima dell’estate.

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L'esplosione di Yildiz

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