Gli incontri pubblici di Fagioli
Fagioli si è sottoposto a un programma terapeutico finalizzato alla cura della ludopatia e ha tenuto una serie di incontri pubblici come patteggiato con la Procura della FIGC. Particolarmente significativa la testimonianza resa in un piccolo cinema di Condove, un comune della Val di Susa, quando rivolgendosi a una platea di giovani il centrocampista della Juventus ha raccontato: "Il periodo più difficile è stato un anno fa. Ero ancora dentro al gioco e finché non è successo tutto questo casino il problema c'era, con amici e famiglia. Solo dopo ho chiesto aiuto. Bisogna chiedere aiuto. Pensate che ero arrivato a giocare dodici ore al giorno, sempre con il telefonino in mano, trascuravo i famigliari e la mia ragazza. Ero diverso. Forse ho capito troppo tardi che era una malattia, ma voi non iniziate nemmeno a giocare e coltivate i vostri sogni".
Fagioli, il rinnovo, la stagione persa e il riscatto da cogliere
Nel corso dei sette mesi di squalifica, Fagioli è stato sempre coinvolto dalla Juve, che gli ha rinnovato il contratto fino al 2028 e non lo ha mai abbandonato accompagnandolo nel suo percorso di recupero così come il suo psicoterapeuta Paolo Jarre, che a Tuttosport ha recentemente raccontato il percorso di riabilitazione di Fagioli. Non ha mai smesso di allenarsi, duramente. Ha preso parte agli eventi organizzati dal club e si è lasciato aituare per mettersi alle spalle una pagina buia che lo ha privato della partecipazione a Euro 2024.