Il difficile compito di Giuntoli
Davvero si vuole una quarta copia di questa annata? La risposta può anche essere sì, perché la certezza della qualificazione in Champions non è poca cosa in questa fase storica della Juventus, tuttavia deve essere spiegata bene. Ma, esaurita la riflessione su Allegri, andrebbero distribuite delle responsabilità anche alla rosa, che mostra limiti tecnici lampanti e manca gravemente di personalità. Cristiano Giuntoli è alla Juventus da nove mesi e sta progettando la sua prima vera campagna acquisti e cessioni. Fin qui ha preso Weah, Djalò e Alcaraz, che da gennaio avrebbe dovuto dare un contributo al centrocampo malandato e che, invece, anche ieri sera, ha suscitato più di una perplessità sulle sue effettive capacità.
Sarà un compito difficile, quello di Giuntoli, che ha ricevuto una prestigiosa e responsabilizzante investitura da parte della proprietà, quella che ha parlato di anno zero (anche se nei primi quarantacinque minuti di ieri sembrava più l’anno sotto zero). Una squadra non è solo l’espressione delle idee del suo allenatore, ma il risultato finale di una somma nella quale si mettono insieme il valore dei giocatori, il lavoro del tecnico e del suo staff, la guida della dirigenza che, spesso, è il fattore meno visibile, ma è altrettanto incisivo in quello che si vede sul campo. La Juventus deve rinascere nel suo complesso, perché pensare che il problema sia una sola persona o una sola componente è il modo peggiore per trovare una soluzione e la strada più pericolosamente corta per generarne altri, di problemi.