Buongiorno Emre Can, dopo oltre mezza stagione a Torino ci racconta com'è la Juventus vista da dentro?
«Una famiglia. E' un club famiglia, davvero. E in questo ho trovato molte similitudini con il Liverpool, dove lo spirito dello spogliatoio è simile. Sì, mi piace molto la Juventus, perché non è un insieme di campioni, ma si sente in modo chiaro il senso della squadra. Le individualità contano molto meno del gruppo. Non è comune, in Nazionale parlo spesso con i compagni delle situazioni che si vivono in altri grandi club e mi raccontano cose molto diverse: giocatori che arrivano all'allenamento, si allenano, si cambiano e ciao».
Alla Juventus, invece?
«Qui c'è Cristiano Ronaldo, il più grande del mondo, ma nello spogliatoio lui è uguale agli altri e si comporta in modo naturale. Tutti sono allo stesso livello, non ci sono privilegi, si lavora, poi si fanno battute, si organizzano scherzi anche con lo staff. Questo influisce sul lavoro, perché entri in campo per allenarti sempre con il giusto umore».
Vi frequentate molto anche fuori dalla routine degli allenamenti?
«Siamo tutti amici. Spesso usciamo insieme, abbiamo già fatto diverse cene. Naturalmente io sono legato a chi parla tedesco come Khedira, Mandzukic e Pjanic (che parla praticamente qualsiasi lingua, ndr) oltre a Matuidi, che non parla tedesco ma finisce per unirsi a noi. Sono tutti bravi ragazzi».
[...]