TORINO - «Cristiano Ronaldo non è imputato di alcun reato», Jacinto Rivera, portavoce della Polizia di Las Vegas lo afferma con sicurezza, per chiarire che l’inchiesta sul presunto stupro di Kathryn Mayorga, riaperta nei giorni scorsi, non è partita puntando direttamente il calciatore, ma con la verifica dei fatti. Lo stesso Rivera spiega che «molto probabilmente Ronaldo verrà sentito, ma come persona interessata ai fatti, non come incriminato» (e le modalità non sono state spiegate, perché CR7 potrebbe anche non andare necessariamente a Las Vegas, almeno per il momento). Infine, il poliziotto chiarisce un giallo: «Non è vero che abbiamo smarrito le prove», come aveva invece fatto sapere l’avvocato della Mayorga. Ma quando domandano a Rivera se si tratta del certificato medico che appurava i segni della violenza e i vestiti della accusatrice di Ronaldo, il portavoce del Las Vegas Police Department non si sbottona: «Non posso rispondere». Intorno a quelle prove, però, può ruotare molto dell’inchiesta penale perché senza certificato medico sarebbe complicato ricostruire i fatti a nove anni di distanza, salvo utilizzare i documenti di Football Leaks che, tuttavia, essendo, materiale rubato nei computer dei legali di Ronaldo dagli hacker non può essere utilizzato in nessuna sede legale.