TORINO - Sta convincendo tutti. E a 20 anni non è così facile. Ma basta chiacchierare qualche minuto con Rodrigo Bentancur per domandarsi se sia sbagliata la data sul passaporto o se forse, semplicemente, il ragazzo sia più maturo della media. Il salto dal Boca all’Italia, in un top club come la Juventus, era considerato un rischio doppio: per lui, ritenuto forse ancora acerbo per un calcio tanto differente e più tattico; per la Juventus, che si era giocata così un posto da extracomunitario. E invece il numero 30 ha già convinto Massimiliano Allegri. In realtà ci ha messo poco: è bastata la tournée americana e qualche uscita in amichevole per fugare qualsiasi dubbio. Il pensiero che il ragazzo potesse andare in prestito altrove, almeno per una stagione, non è nemmeno passato per la testa del Conte Max, sicuro più che mai che i l ragazzo potesse servirgli a Torino. E infatti così è stato: un po’ per la situazione di emergenza a centrocampo, un po’ per testare il centrocampista sul campo e valutarne i progressi, Allegri ha dato spazio a Bentancur e lo aspetta a braccia aperte dopo gli impegni della Nazionale uruguaiana. Già, perché c’è sempre il rovescio della medaglia: quando dimostri di valere, soprattutto in un top club, anche la selezione se ne accorge.
SALTO DI QUALITÀ - «Il merito della convocazione è della Juventus, mi ha permesso di crescere e di migliorare», aveva detto l’ex Boca Juniors alla vigilia degli impegni della Celeste. Un esordio con la Nazionale maggiore, dopo essere stato uno dei trascinatori e leader dell’Under 20. Come debutto niente male per Bentancur: entrato al posto di Cristian Rodriguez dopo una ventina di minuti dall’inizio del secondo tempo, il centrocampista juventino si è mosso con disinvoltura agendo sul centro-sinistra contro il Venezuela. L’Uruguay non è andato oltre allo zero a zero e non ha disputato una delle migliori partite del girone di qualificazione, tuttavia ha mosso un altro passo verso l’accesso al Mondiale di Russia 2018. E Rodrigo si è distinto talmente tanto da meritarsi i complimenti di Oscar Tabarez, un maestro di calcio che non regala niente a nessuno: «È stata una partita difficile, ce la immaginavamo così. Bentancur ha dimostrato quello che può dare in campo. Cambiano nomi e situazioni, forse era il momento giusto per vedere in azione qualche giovane. Non si può esaminare questo match con lo stesso metro utilizzato per valutare una partita di un campionato in Europa».
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