TORINO - Medhi Benatia a freddo è ancora più arrabbiato di quando, ieri sera a caldo, ha lasciato l'auricolare del collegamento con la Rai sdegnato per quello che aveva appena sentito. Ovvero una voce, il cui proprietario non è stato ancora identificato, che lo ha definito un «marocchino di merda». E così il difensore della Juventus si è messo alla tastiera e ha lasciato ai social network il suo pensiero: «A seguito degli sconvenienti avvenimenti che hanno avuto luogo durante la mia intervista con il canale Rai Sport dopo la partita disputata con il Torino, ci tengo a confermare le parole che ho sentito nell’auricolare. Sappiate che altre due persone hanno sentito le stesse cose che ho sentito io. Il male che è stato commesso è tragico, ma la cosa più grave è non riconoscere i propri errori. Un’indagine è in corso! Voglio ringraziare il mio club, la Juventus, per il suo sostegno e i miei fans che mi hanno lasciato tanti messaggi. L’Italia è un Paese che ho nel cuore da anni, ma purtroppo come potete constatare esiste una minoranza intollerante. Sono marocchino ed estremamente fiero di esserlo!».
LA POSIZIONE RAI - Chi ha pronunciato il vergognoso insulto, però, resta ancora un mistero. Marco Mazzocchi, vicedirettore di Rai Sport, ha twittato nel primo pomeriggio: «Visto il rapporto diretto che ho con voi a insultare fuori onda Medhi Benatia non è stato un tecnico RAI. Verificato. Certo». Una sicurezza che gli deriva da una approfondita indagine che ha condotto personalmente a Milano a partire da questa mattina. Anche l'ufficio stampa della Rai ha emesso un comunicato con il quale esclude che a pronunciare l'insulto sia stato un loro dipendente, ma eprime anche tutta la solidarietà al giocatore e condanna con fermezza l'accaduto.
MA CHI E' STATO? - Ma se non è stato un tecnico della Rai, chi è stato? Potrebbe - ed è un'ipotesi che è condivisa dagli ambienti della tv nazionale - essere un tecnico di un service esterno che cura i collegamenti dallo Juventus Stadium e che niente ha a che fare con la Rai stessa. La Juventus, da parte sua, non si pronuncia ancora (potrebbe farlo entro la serata), ma si stringe intorno a Benatia, ragazzo piuttosto sensibile e colpito dall'accaduto.