TORINO - Il suo gol non è servito a regalare i tre punti alla Juventus (Blanchard gli ha rovinato la festa), ma il ct Antonio Conte stia tranquillo: su Simone Zaza può sempre contare, lo tenga in grande considerazione per gli Europei. Anche se il ragazzo non giocherà tutte le partite in bianconero, è comunque uno che sa il fatto suo. Ha la faccia tosta, da gol, non ha paura di niente e soprattutto ha dimostrato di saper sfruttare le occasioni che gli vengono concesse. Non era facile, per lui, scendere in campo nel debutto in bianconero dal primo minuto con tutti gli occhi addosso. Senza Mandzukic e Morata - e con Dybala inizialmente in panchina - è improvvisamente diventato l'unico punto di riferimento dell'attacco bianconero visto che sulle corsie esterne c'erano Pereyra e Cuadrado. Un tridente molto camuffato con Zaza a cercare di ottimizzare l'azione. Ci ha provato da subito, tentando l'impossibile. Una giravolta da posizione defilata, un paio di conclusioni da fuori area. E nella ripresa ha spinto il piede sull'acceleratore. Prima colpendo di testa con il pallone che a portiere battuto va a sbattere sulla traversa. Poi il tiro rabbioso, deviato da un avversario, che finisce in rete. Ma poco importa. Il gol è suo e se lo tiene stretto. Moralmente gli appartiene, giusto così. Il pubblico lo ha applaudito e lui, a pugni chiusi, si è diretto verso la curva. Che stia nascendo un amore? Chissà: intanto alla sua prima partita ufficiale (dal primo minuto) con la maglia bianconera ha subito segnato. E, credete, non è un dettaglio. Significa che il ragazzo sa il fatto suo ed è stato bravissimo a sfruttare l'occasione che ha avuto.
NON SOLO... - L'attaccante va applaudito non solo per il gol, ma anche per quello che ha fatto. Si è battuto e sbattuto, ha fatto a sportellate con il mondo intero per crearsi gli spazi giusti. E' piaciuto, tanto per rendere l'idea, l'approccio alla partita, la determinazione con cui l'ha preparata. Anche nei più piccoli particolari. Una partita in cui ha dimostrato di essere uno da Juve e non è cosa di poco conto. E pensare che c’è stato un attimo in cui sembrava dovesse lasciare Torino. Lo hanno cercato alcuni club di Premier e lui ci ha fatto un pensiero, più di un pensiero, perché ha anche pensato alla Nazionale e alle parole di Antonio Conte. Poi, però, ha capito che la stagione è lunga e in un grande club come quello bianconero c'è gloria e spazio per tutti. Lo ha pienamente compreso quando si sono fermati Mario Mandzukic e Alvaro Morata. E ha sfruttato l'occasione, dettaglio fondamentale quando si gioca in un grande club e le chance per mettersi in mostra sono poche. Già, Simone ha fatto esattamente quello chedoveva fare, quello che Allegri e la Juve nel suo complesso si aspettavano da lui.