MILANO - In campionato uno non segna da due mesi (Udinese-Genoa 1-1 del 4 ottobre), l'altro da una ventina di giorni (Inter-Frosinone 4-0 del 22 novembre). Da qualunque lato lo si guardi, un'eternità considerando che il primo, Antonio Di Natale, è uno dei bomber più prolifici della storia del nostro campionato, mentre il secondo, Mauro Icardi, la scorsa stagione festeggiava il titolo di capocannoniere della Serie A. Entrambi non stanno vivendo la loro miglior stagione, anzi, e a volte finiscono in panchina (spesso per Di Natale). Una situazione strana se si pensa che Di Natale e Icardi sono i capitani e i volti di Udinese e Inter che domani sera si sfideranno al Friuli.
I MOTIVI DEL FLOP - E' indubbio che finora la stagione '15-16 vada catalogata fra quelle negative per i due giocatori. C'è tutto il tempo per raddrizzarla, è vero - in fondo Icardi lo scorso torneo segnò 14 dei suoi 22 gol da gennaio 2015 in poi -, ma finora sono stati pochi i segnali di risalita dati dai due attaccanti. Icardi a settimane alterne finisce sul banco degli imputati: ha segnato poco (4 gol, 2 decisivi), ma soprattutto ha convinto raramente come rendimento, risultando spesso fra i peggiori dell'Inter. Colpe proprie - pochi movimenti, gestione approssimativa dei palloni sulla trequarti, una certa pigrizia nel rientrare -, ma anche dell'Inter che fino a qualche settimana fa non era riuscita a esprimere un gioco offensivo tale da mettere nelle migliori condizioni il centravanti di turno.
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