È di circa un anno fa la notizia che un club della J League, la massima serie giapponese, ha cercato il numero uno dei numeri uno, Gigi Buffon. L’offerta del Sagan Tosu, allenato da Massimo Ficcadenti, è stata ovviamente respinta al mittente, ma non è certo adesso che in Giappone Scoprono il portiere della Nazionale. Nel Paese del Sol Levante hanno potuto ammirare da vicino l’abilità del capitano azzurro già nel 2002, nella calda estate dei Mondiali nippo-coreani.
GLI UOMINI IN NERO. I tre portieri convocati dal ct Trapattoni indossano l’abito nero per l’occasione. Oltre a Gigi, ci sono Toldo e Abbiati a fare da terzo. Sono i “men in black” della Nazionale, gli uomini dai nervi saldi, come quelli di un celebre film dell’epoca, chiamati a difendere l’ultimo baluardo azzurro. L’incarico principale spetta a Buffon che, nonostante i “soli” 24 anni, è già al secondo Mondiale in carriera, il primo da titolare.
L’ESORDIO. I l 3 giugno 2002, a Sapporo, il portierone azzurro fa il suo debutto nella rassegna calcistica più importante al mondo. Nello stadio della città che ha ospitato anche un’edizione dei Giochi Olimpici Invernali (nel 1972) tengono per gli azzurri, che affrontano il modesto Ecuador. Totti, Del Piero e Vieri sono i più osannati. Il fantasista giallorosso è quello che più di tutti non tradisce le attese e illumina con le sue giocate il Sapporo Dome, poi a buttarla dentro ci pensa il solito Bobo. Per Buffon invece è una serata tranquilla, solo un tiro di Chala lo impensierisce e lui si fa trovare pronto come sempre. Dopo una stagione alla Juventus ha imparato a gestire i momenti di pausa e alzare la tensione poi quando serve.
IL GRANDE INGANNO. Contro la Croazia gli azzurri vivono un antipasto della vergognosa notte che li butterà fuori dal Mondiale. L’Italia si vede annullare due gol buoni, ma nel primo tempo è Buffon a tenere in piedi il muro azzurro con le sue parate. Nella ripresa è ancora Vieri a segnare, ma è solo un’illusione. La Croazia si ritrova e ribalta il punteggio. Diventa decisiva la sfida da con il Messico. I verdi passano in vantaggio con Borgetti. Sono Del Piero nel finale e l’ecuadoregno Mendez, a segno contro la Croazia, a permettere agli uomini di Trapattoni di passare il turno. Agli ottavi c’è la sfida da con la Corea del Sud. Dell’arbitro Moreno si è detto di tutto. Buffon in quella partita compie un’altra prodezza, parando un rigore ad Ahn nei primi minuti, ma nulla può sul Golden Gol del calciatore del Perugia. Buffon non arriverà a Yokohama, località a due passi da Tokyo che ospita la Nazionale, ma la sua leggenda in Giappone è viva più che mai. E il nuovo murales nella capitale è lì a testimoniarlo.