Leo Messi e Angel Di Maria, quel 1° aprile 2009 a La Paz lo ricordano bene: fu l’umiliazione per l’Argentina del ct Diego Armando Maradona, sconfitta 6-1 dalla Bolivia. «Ogni gol è stato una pugnalata», commentò El Pibe, che riuscì comunque a portare i suoi ai Mondiali 2010. Oggi l’Argentina vuole evitare di rivivere quell’incubo e a La Paz (ore 22 italiane, diretta SkySport1) la squadra di Edgardo Bauza vuole superare la Bolivia per avvicinare Russia 2018, imitando così un Brasile che grazie alle sette vittorie in sette gare con Tite (otto considerando pure l’amichevole contro la Colombia) ha ipotecato la qualificazione.
MATCH-POINT BRASILE - E questa notte contro il Paraguay (ore 2.45, SkySport1) all’Arena Corinthians di San Paolo la Seleçao può diventare la prima qualificata: ciò avviene se il Brasile vince e se l’Ecuador perde in casa contro la Colombia e lo stesso fa il Cile contro il fanalino di coda Venezuela (a mezzanotte, SkySport1). I riflettori sono ovviamente sull’Argentina e sulle due incognite che accompagnano Bauza. La prima è legata alle assenze, con Gonzalo Higuain, Mascherano, Otamendi e Biglia fermi per somma di ammonizioni, e con Mercado e Mas infortunati.
DYBALA IN PANCHINA - Paulo Dybala invece è in panchina: «Si sente meglio, l’evoluzione dei suoi problemi fisici è stata soddisfacente», ha detto Bauza, il cui principale interrogativo è nei confronti dei match agli oltre 3.500 metri di La Paz, dove nel suo passato da tecnico il ct non ha mai vinto. Per non soffrire l’altitudine, l’idea di Bauza è quella di vivere la vigilia a Santa Cruz de la Sierra (400 metri) e spostarsi a La Paz soltanto a tre ore dal match. Funzionerà? Il Paton chiede ai suoi «una gara intelligente, con tanto possesso palla per evitare che si alzino i ritmi, a quel punto potremmo essere nei guai negli ultimi 20 minuti». Anche per questo Bauza è pronto a riproporre l’interista Banega, che nel 2013 segnò nell’1-1 in Bolivia (match caratterizzato dal malore di Messi, che vomitò nel corso dell’intervallo) decisivo per la qualificazione ai Mondiali 2014. Dall’altro lato, i boliviani ostentano fiducia. «Abbiamo già umiliato l’Argentina in passato, giocando con lo stesso spirito possiamo riprovarci», ha ammonito Marcelo Martins, che aprì la goleada del 2009 e segnò anche quattro anni dopo. «Messi è il miglior giocatore del mondo, ma abbiamo un piano per limitarlo». La Pulga, che cerca di non farsi distrarre dalle vicende legate alle accuse di evasione fiscale, guida il tridente con Di Maria - che in quel 6-1 entrò e fece in tempo a farsi espellere dopo meno di 10’ - e Lucas Pratto, dato che El Kun Agüero è ormai accantonato. Con loro l’Albiceleste cerca il primo successo esterno dopo un anno di digiuno.
DRONE ANTI CILE - A proposito di Cile, la tensione a Santiago è altissima. E l’episodio della vigilia del match contro il Venezuela non ha fatto che innervosire il ct Juan Antonio Pizzi, che ha interrotto l’allenamento sul campo dopo appena venti minuti: colpa del drone stava sorvolando lo stadio Monumental. I sospetti sono caduti sullo staff “vinotinto”, ma in realtà la colpa era di un network televisivo cileno interessato a conoscere le scelte di Pizzi. Il quale, con Edu Vargas e Alexis Sanchez acciaccati, ha almeno un motivo per sorridere: Arturo Vidal torna a disposizione dopo la squalifica scontata contro l’Argentina.
SUD AMERICA - 14ª giornata Oggi, ore 22: Bolivia-Argentina. Ore 23: Ecuador-Colombia. Ore 24: Cile-Venezuela. Domani, ore 2.45: Brasile-Paraguay. Ore 4.15: Perù-Uruguay Classifica Brasile 30; Uruguay 23; Argentina 22; Colombia 21; Ecuadòr, Cile 20; Paraguay 18; Peru 15; Bolivia 7; Venezuela 6