Italia, Mancini: «Chiameremo Balotelli. Parlerò con Buffon e Pirlo»

A Coverciano presentazione del nuovo ct della Nazionale italiana

COVERCIANO - Il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana Roberto Mancini è arrivato poco prima delle 11.30 al Centro tecnico federale di Coverciano, dove lle 12.00 è stato presentato alla stampa dal commissario straordinario della Figc Fabbricini. Mancini ha firmato il contratto che lo legherà alla Nazionale fino al 2020, con un opzione per il rinnovo fino al 2022. Farà il suo esordio sulla panchina azzurra il 28 maggio a San Gallo, in Svizzera, contro l'Arabia Saudita.

LE PRIME DICHIARAZIONI - Ecco le prime parole di Roberto Mancini da ct azzurro: «Sono emozionato, diventare ct della Nazionale non è una cosa banale. Scegliere la Nazionale è stato semplice. Diventare ct è la massima aspirazione per tutti gli allenatori. E' tanti anni che alleno, penso che questo sia il momento giusto. Non essere andati ai Mondiali è una cosa abbastanza difficile da accettare». 

LE SCELTE - Si passa subito a quella che sarà la sua Nazionale: «La cosa bella della Nazionale è che non bisogna andare a comprare calciatori in giro. Ne abbiamo tanti, con qualità. Balotelli? Ci parleremo e probabilmente lo chiameremo. Pirlo nello staff? Parleremo anche con lui».

RAPPORTO - Mancini da giocatore azzurro: «Credo di essere l'unico calciatore ad aver avuto tre ct: Bearzot, Vicini e Sacchi. Purtroppo da calciatore non sono riuscito a vincere. Da ct voglio riportare l'Italia sul tetto del Mondo e dell'Europa. Voglio riportare l'Italia ad alti livelli». Su altri nomi non si sbilancia: «In passato abbiamo avuto un'enorme qualità tecnica. Parlerò anche con Buffon per la partita di Torino, adesso vedremo. Il modulo? In campo andranno in undici».

SFIDE - La sua sfida più difficile? «Non so se lo sarà - ha detto Mancini in conferenza stampa - Avere 50 milioni di tifosi che si arrabbiano con te non è semplice, ma vincere può essere ancora più bello».

SISTEMA DI GIOCO - Mancini ha le sue idee senza essere un integralista: «E' difficile dire come giocheremo, ho bisogno di conoscere alcuni giocatori, di allenarli, adatterò il mio calcio alle loro caratteristiche».

TIFOSI - Mancini si rivolge ai tifosi: «Ci penseremo noi a riavvicinarli con il gioco e con il divertimento. I giocatori che arriveranno in Nazionale devono tirare fuori i sogni che hanno nel cuore. Bisogna dare il massimo. Chiamerò i giocatori che saranno in condizione». La chiusura è sul gioco: «Chi vince o chi gioca bene alla fine è la squadra migliore».

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