COVERCIANO (FIRENZE) - Emanuele Giaccherini, ha fatto di tutto per rimanere qui nonostante la botta al piede...
Ho avuto un po’ di paura dopo la partita perché il piede era molto gonfio, ma per fortuna poi nulla di grave e sono già a disposizione. In questa Nazionale siamo tutti importanti ma nessuno indispensabile e tutti a disposizione.
Il prossimo ct dovrà essere più selezionatore o allenatore?
Conte ama il campo, vivere giorno per giorno la squadra, trasmette tutto il suo pensiero. Abbiamo bisogno di conoscenze, di idee.
Vuol dire che questa non è una squadra di grande talento e quindi bisogna supplire con l’organizzazione?
Prima di tutto dobbiamo essere una squadra. Se tutti si mettono a disposizione si risaltano le qualità, noi non abbiamo Messi o Ronaldo ma grandi giocatori che possono esaltarsi in una squadra organizzata.
Come sta a livello fisico?
Sì, ancora il ct dovrà scegliere in questo gruppo di 30: è ancora presto. Giocando con continuità, sto bene fisicamente. L’anno scorso sono stato più fermo per infortunio invece ora ho continuità e posso arrivare a maggio in forma.
Avete faticato per i cambi tecnici e di uomini rispetto alle gare precedenti? Come ci avete lavorato in tre giorni e mezzo?
Tutti si mettono a disposizione e tutti capiscono in fretta quello che il ct vuole. Con la Spagna un modulo diverso, ma cambia poco perché movimenti e giocate simili. Noi impariamo in fretta e Conte è bravo a trasmetterlo in campo e con i video.
Ora lavora con Donadoni: potrebbe essere l’erede di Conte?
Il futuro di Donadoni non mi appartiene. Sicuramente lui è un allenatore che potrebbe far comodo alla Nazionale. Ma ora è sbagliato parlarne a stagione in corso. Il mio rapporto con Conte è importante perché lui mi ha voluto alla Juve con forza ed è importante he io abbia dimostrato di saperci stare. I segnali che poi mi ha dato qui fanno capire che cosa ci sia con me.
Lei è in prestito al Bologna dal Sunderland, poi vuole restare in Italia? Devo ringraziare il Bologna che mi ha dato possibilità di giocare con continuità. Io ho promesso che avrei dato tutto: se sono qui à merito di compagni, Donadoni e Delio Rossi. Ma al futuro ora non voglio pensare: devo finire bene la stagione e si ragiona poi.
Conte si fa condizionare dall’esterno: ma per voi quanto incide sapere che lui andrà al Chelsea?
Intanto non si sa ancora dove andrà, ma solo che non sarà più con la Nazionale. La nostra testa non pensa a quello ma sull’unico obiettivo di essere protagonisti per vincere l’Europeo. E’ stato giusto che abbiano dato la notizia. Noi siamo intelligenti e non cambia niente: anzi, meglio la chiarezza.
E’ una Nazionale più unita rispetto alla gestione precedente?
Sì, il gruppo è molto unito. Grandi giocatori che si mettono a disposizione. Questa è la nostra forza: ci sarà da soffrire ma possiamo sempre contare sul compagno accanto. Quando si arriva all’Europeo con giocatori forti si può vincere: non sempre vince il talento.
Lei, Verratti, Florenzi: vi dà fastidio che vi definiscano una Nazionale di piccoletti?
Per niente. La Spagna aveva Xavi, Iniesta, Silva e ha vinto tutto. Magari succedesse anche a noi...